MODICA. Induzione alla prostituzione e sfruttamento della prostituzione minorile, ma anche estorsione e tentata estorsione. Queste le pesanti accuse ai danni del rumeno L.P.G., 46 anni, finito sotto processo e condannato a 9 anni di reclusione in quanto faceva prostituire i figli dietro compenso in denaro o altre regalie. La sentenza, al termine del processo con il rito abbreviato, è stata emessa dal giudice delle udienze preliminari del Tribunale di Catania, Anna Maggiore. Il pm della Direzione Distrettuale Antimafia aveva chiesto 10 anni di carcere per l’uomo e due anni ed otto mesi per pedofilo modicano di 80 anni (condannato a 2 anni di reclusione), accusato di violenza sessuale su minore, ricattato dal rumeno che aveva fotografato gli incontri dei suoi figli di 13 e 15 anni con l’uomo. I due imputati erano stati arrestati nel febbraio dell’anno scorso. Al rumeno in prima istanza era stata contestata solo la richiesta di pizzo mentre dopo avere sentito i figli gli agenti della Polizia di Stato diretti dal vice questore Antonietta Malandrino hanno contestato all’uomo anche i reati più gravi dell’induzione e dello sfruttamento della prostituzione che hanno spostato il fascicolo dal Tribunale di Ragusa a quello di Catania, trattandosi di reato di competenza della Procura Distrettuale. Il rumeno subito dopo l’arresto è stato rinchiuso in carcere ad Enna mentre i due figli sono stati interrogati con le cautele del caso ed hanno aggravato al posizione del genitore.
Il presunto pedofilo accusato solo di abusi sessuali è il modicano V.B., 80 anni, docente in pensione. L’uomo sconterà la pena nella casa di cura dove si trova per l’età avanzata. L’insospettabile docente fu ammanettato dalla polizia nell’operazione «Catullo» quando fu colto in flagranza mentre abusava in un cortile davanti ad una scuola di Modica Alta in pieno giorno di un quindicenne rumeno. Dalle successive indagini emerse che il pensionato abusava da almeno un anno anche del fratellino di 13 anni.
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