VITTORIA. L'interrogazione parlamentare ha lasciato il segno. È arrivata come un fulmine a ciel sereno sulla città e sul suo tessuto economico. Reagiscono alcuni imprenditori, che hanno letto i loro nomi sull'atto parlamentare del senatore Giuseppe Lumia, membro della commissione antimafia, sulle infiltrazioni mafiose a Vittoria e attorno al mercato ortofrutticolo. Aveva reagito per primo il sindaco, Giuseppe Nicosia, che aveva rilevato come alcuni nomi li avesse fatti anche lui, ma che il tessuto connettivo degli imprenditori che operano nel mercato è sano. Lo hanno fatto anche alcuni imprenditori, che vogliono dire la loro. Parlano di «malcontento e disappunto» per il «grave coinvolgimento delle loro aziende», vorrebbero «proporre querela per le gravi diffamazioni di cui sono vittime». Si dicono certi della «buona fede che ha caratterizzato la rappresentazione di fatti non veri da parte di un parlamentare il cui nobile impegno politico nessuno intende mettere in discussione».
Parlano, però, di «notizie storicamente false e fuorvianti» nella ricostruzione di alcune parentele e di eventi accertati alla fine come non dolosi. L'ex sindaco Francesco Aiello, invece, difende l'operato di Lumia. «Tutti si proclamano innocenti, tutti diffamati, tutti puliti. E Nicosia col suo silenzio e le sue esternazioni, si smarca da questa battaglia». Aiello ritiene addirittura Lumia, nella sua interrogazione, abbia invece «tralasciato di citare alcuni personaggi che, meglio e più di altri, meritavano di comparire in questo elenco». Aiello parla del mercato, «struttura pubblica dove le infiltrazioni tendono a mascherarsi in cointeressenze mascherate, quasi mai evidenti.
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