RAGUSA. Il Tribunale del Riesame ha annullato il decreto di sequestro preventivo per equivalente per 432 mila euro, emesso il mese scorso dal gip Claudio Maggioni nell’ambito dell’indagine sull’Enaip per i reati ipotizzati di truffa e falso. I ricorsi dei difensori degli indagati sono stati ritenuti fondati. I giudici pur ritenendo esserci gravi indizi hanno attenuato la posizione degli indagati ritenendo che i corsi oggetto delle indagini si sono tenuti e le irregolarità sono emerse solo nel numero dei partecipanti e nelle giorni di lezioni. Per questa ragione il Tribunale ritiene di annullare il sequestro pari a tutta la somma erogata dalla Regione all’Enaip, ritenendolo ingiustificato. Secondo il Tdl l’accusa doveva indicare la quota di indebita percezione dei fondi pubblici visto che i dcoumenti in possesso del Collegio non consentono di farlo anche in via sommaria.
Ieri mattina, quindi, i beni sequestrati il mese scorso ai sei indagati ed all’Enaip a cui viene contestata la responsabilità amministrativa, sono tornati ai loro legittimi proprietari. Si tratta dell’ex presidente dell’Enaip Giovanni Biundo; Alberto Scarso, direttore di uno dei corsi oggetto di indagine; Giorgio Firrincieli, direttore di uno dei corsi attenzionati dalla Guardia di Finanza; Giovanni Catania, ex direttore Provinciale Enaip Ragusa, e di due imprenditori vittoriesi Ignazio e Francesco Normanno, padre e figlio. L’Enaip, Biundo e Catania sono stati difesi dall’avvocato Angelo Curciullo, Firrincieli dall’avvocato Simona Cultrera, Scarso dall’avvocato Maurizio Catalano, i due Normanno dall’avvocato Italo Alia. I beni dissequestrati sono 10 unità immobiliari per un valore di 400 mila euro e somme bancarie per 60 mila euro.
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