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Acate, era ai «domiciliari» e spacciava da casa

Aimen Garbi, 32 anni, teneva nascosti in cucina 55 grammi di hashish già suddivisi in «stecche»

ACATE. Spacciava comodamente da casa, dove si trovava agli arresti domiciliari. Nella sua abitazione, i carabinieri della locale Stazione hanno trovato cinquantacinque grammi di hashish, parte dei quali suddivisi in stecchette, e materiale per il confezionamento della droga. Aimen Garbi, 32 anni, tunisino, già arrestato alcuni mesi fa per reati contro il patrimonio, era tenuto d'occhio da qualche giorno: i militari avevano notato uno strano viavai di gente dalla casa ed avevano organizzato dei servizi di osservazione. Venerdì sera, è scattato il blitz: i carabinieri sono entrati nell'abitazione per un controllo, e Garbi si è subito mostrato molto nervoso. Ai militari non è sfuggito che il giovane "piantonava" uno sportello della cucina, come a voler nascondere qualcosa. All'interno del mobile c'erano infatti 55 grammi di hashish, in parte già suddivisi in stecche.

A quel punto sono state perquisite anche le altre stanze dell'abitazione, dove è stato rinvenuto materiale per il confezionamento della droga. Garbi è stato accompagnato in caserma, dove è stato sottoposto alle formalità di rito, al termine delle quali è stato nuovamente ammesso, su disposizione del magistrato, agli arresti domiciliari. Davanti al giudice il trentaduenne dovrà rispondere del reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente. Con l'operazione di venerdì sale a due il numero delle persone arrestate in questi primi giorni del 2015 nell'ambito del piano di contrasto al fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti.

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