RAGUSA. Numeri “imponenti” di una crisi economica che ha dilaniato il tessuto produttivo della città. Oltre 1400 nuclei familiari assistiti dai centri di ascolto e dagli uffici della Caritas diocesana. Tremila utenti che bussano ogni giorno negli uffici delle parrocchie. Non solo aiuti diretti con generi di prima necessità ma anche un sostegno economico per evitare gli sfratti e la cosiddetta manutenzione straordinaria degli immobili. Il 70 per cento delle famiglie “soccorse” sono italiane. «Sono l’emblema di una situazione economica drammatica – spiega il direttore della Caritas di Ragusa, Domenico Leggio - abbiamo monitorato ogni singolo caso e si evince una situazione di grave disagio sociale ed economico. Storie di lavoratori che hanno perso il posto di lavoro e non hanno più soldi per pagare l’affitto di casa e per risistemare l’infisso. In molti casi siamo intervenuti con la cosiddetta manutenzione d’urgenza oppure con singoli interventi. L’invito che rivolgiamo alle istituzioni, al mondo politico, di fare un buon uso delle risorse economiche a non disperdere un patrimonio che appartiene a tutti in un momento in cui tremila cittadini vivono in condizioni di grande povertà». L’analisi e la testimonianza delle singole parrocchie diocesane ha portato alla luce anche la nascita di nuovi poveri. «Cresce il numero di chi prima lavorava e, da un giorno all’altro, si ritrova senza più un lavoro. Come Caritas – racconta il direttore - ci siamo trovati anche ad anticipare soldi a famiglie che non potevano pagare i biglietti degli autobus per mandare i propri figli a scuola. Ecco, alla luce di questo, è necessario che la politica utilizzi con più parsimonia i fondi. I nostri servizi, in questo momento così difficile, sono aumentanti con il centro d’ascolto della Caritas e delle singole parrocchie della Diocesi. C’è l’esigenza di interloquire con questi nostri fratelli - precisa Domenico Leggio. direttore della Caritas di Ragusa - che spesso hanno bisogno anche di parlare. Ci siamo accorti, poi, della necessità di avere un riscontro immediato alle loro richieste. Siamo intervenuti anche per sostenere le spese mediche e proseguire, nel modo migliore, la terapia che il medico aveva prescritto». ALTRE NOTIZIE NEL GIORNALE DI SICILIA IN EDICOLA