RAGUSA. Accorpamento dell’ente camerale di Ragusa con altri organismi della Sicilia. Domani in Consiglio generale arriva la proposta varata dalla giunta camerale presieduta da Peppino Giannone. Considerato che Trapani, Caltanissetta e Agrigento hanno già deliberato l’accorpamento, che Palermo ed Enna hanno fatto la stessa cosa, e tenendo presente che a luglio scorso Unioncamere Sicilia con un atto di indirizzo ha sentenziato una riduzione a tre “blocchi”, mancano all’appello solo gli enti camerali di Ragusa, Catania, Siracusa e Messina. Si vorrebbe fare il tentativo di proporre quattro raggruppamenti in modo da lasciare Ragusa e Siracusa insieme ed allo stesso modo Catania e Messina. Un percorso che dovrebbe chiudersi entro il 28 febbraio anche se poi per l’accorpamento definitivo passerà del tempo.
Ed intanto anche domani il Consiglio camerale sarà privo del rappresentante di Confagricoltura Sandro Maria Gambuzza che non si è ancora insediato perché su di lui pesa una inconferibilità ai sensi dell’articolo 7 del decreto legislativo 39 del 2013 in quanto ha ricoperto la carica di assessore a Scicli meno di un anno fa ed il decreto non consente l’assunzione dell’incarico. E anche se il dipartimento regionale Attività Produttive aveva sollecitato la sostituzione di Gambuzza, seguendo il consueto iter, ancora non si è fatto niente. Ed il direttore della Coldiretti, Pietro Greco, consigliere camerale lamenta «la mancata rappresentanza del mondo agricolo alla Camera di Commercio. Parlo di una rappresentanza ad personam. Non capisco perché non è stato attivato il percorso sempre che si possa fare e sempre che l’apparentamento Cia-Confagricoltura ancora regga dopo il commissariamento della Cia». A rischio sarebbe anche la posizione di Tolaro.
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