SANTA CROCE CAMERINA. "Veronica Panarello è innocente" è il nome del gruppo nato su Facebook per "difendere" la madre del piccolo Loris, accusata dell'omicidio del figlio. Al gruppo, che ha raccolto finora 211 "mi piace", si è iscritta anche la zia del marito della donna, Antonella Stival, che non ha mai smesso di credere nella sua innocenza. La Panarello si trova nel carcere di Agrigento con l'accusa di aver ucciso il figlio di 8 anni e di averne poi nascosto il cadavere. La prossima settimana il Tribunale del Riesame dovrebbe decidere sulla richiesta di scarcerazione avanzata dall'avvocato della donna, Francesco Villardita. Ieri intanto è giunta la notizia che gli esami sulle tracce di Dna trovati sotto le unghie del bambino non sono compatibili con il dna della madre. «La notizia che gli esami sulle tracce di Dna trovati sotto le unghie di Loris non ha prodotto riscontri rilevanti, secondo la Procura, accresce la carenza del quadro indiziario a carico della mia assistita», ha detto Francesco Villardita, legale di Veronica Panarello. «Di questa notizia io non ho riscontro negli atti processuali - aggiunge il difensore - ma la apprendo dai mezzi d'informazione; se dovesse essere vera, allora quel quadro indiziario a carico della mamma di Loris, che è già, a mio parere, carente di suo, perde del tutto di credibilità». Sono tanti i gesti di solidarietà verso la famiglia Stival, ieri il sindaco di Vittoria Giuseppe Nicosia, ha inviato una lettera all'avvocato Daniele Scrofani, legale di Davide Stival, padre del bimbo ucciso a Santa Croce Camerina, per dichiarare la propria disponibilità a dare un lavoro, nell'ambito delle possibilità di legge, a Stival, per rimanere vicino a Diego, fratellino di Loris, di quattro anni. “Ho ritenuto d'intervenire nella triste e dolorosa vicenda del piccolo Loris Stival sia come sindaco di una città rimasta fortemente colpita da tale tragedia, sia come padre- ha dichiarato Nicosia- . Se le altre istituzioni, più vicine per territorio o con maggiori risorse burocratiche, come la Regione, non riuscissero a trovare una soluzione, cercheremo di trovarla noi per dare un lavoro a papà Davide. Un lavoro che simbolicamente diventa un regalo di Natale per tutti i papà disoccupati a cui vorrei, oggi più che mai, poter dare una mano, se leggi e disponibilità materiali mi consentissero di farlo, e un dono simbolico dedicato a tutti i bambini che in questo momento hanno bisogno di avere un papà vicino”.