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Loris, nessun riscontro dal Dna. Il legale della madre: "Accresce la carenza di indizi"

Parla il legale di Veronica: "Non ci sono riscontri rilevanti e questo diminuisce gli indizi sulla mia assistita"

SANTA CROCE CAMERINA. «La notizia che gli esami sulle tracce di Dna trovati sotto le unghie di Loris non ha prodotto riscontri rilevanti, secondo la Procura, accresce la carenza del quadro indiziario a carico della mia assistita». Così Francesco Villardita, legale di Veronica Panarello, accusata della morte del figlio Loris e detenuta nel carcere di Agrigento.  «Di questa notizia io non ho riscontro negli atti processuali - aggiunge il difensore - ma la apprendo dai mezzi d'informazione; se dovesse essere vera, allora quel quadro indiziario a carico della mamma di Loris, che è già, a mio parere, carente di suo, perde del tutto di credibilità».

Parla anche il legale del padre del piccolo, Daniele Scrofani: «Al momento il mio assistito non va a trovare la moglie in carcere. Non escludo che possa succedere in futuro». La madre del bimbo, Veronica Panarello, è in carcere accusata dell'omicidio del piccolo.  «Non lo si può condannare - continua - se dovesse volere un confronto con la moglie prima o poi».

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