SANTA CROCE CAMERINA. Il giorno dopo i funerali di Loris Stival, la Santa Croce sente ancora l'eco di quel dolore indicibile, insanabile. La piazza ha l'aspetto di sempre, ma per molti c'è soprattutto il ricordo di quei momenti che, nella vita di una comunità, non si cancelleranno mai. Santa Croce è diventata la patria di tanti. Sono arrivati bimbi e piccole delegazioni anche da altre scuole della provincia. Tra loro c'è Edoardo, 9 anni, di Ispica. È arrivato a Santa Croce insieme al suo papà. Ha consegnato agli agenti di Polizia una lettera per Loris, scritta dai suoi compagni delle classi quarta e quinta del plesso Sant'Antonio. «Vogliamo molto bene a Loris, anche se non l'abbiamo conosciuto» spiega. C'è una docente di Scoglitti, un'altra proviene da Ragusa. «I bambini sono molto scossi. Ci fanno tante domande. Qualcuno ci chiede perché i genitori sono cattivi o cosa succede se i bambini sono cattivi. Sono domande a cui non è facile dare una risposta». Una donna presente in piazza: «Il vescovo ha toccato i cuori, con le parole della fede e soprattutto dell'amore e della condivisione piena di questo dolore». Santa Croce Camerina ha superato l'esame anche da un punto di vista organizzativo. La Polizia municipale, con il gruppo di protezione civile comunale e l'associazione "Volontari del Soccorso" di Santa Croce hanno permesso il sereno svolgimento della processione. ALTRE NOTIZIE SUL GIORNALE DI SICILIA IN EDICOLA OGGI