RAGUSA. Le polemiche sul nulla osta della Soprintendenza all’attività di ricerca di idrocarburi nella valle dell'Irminio appaiono soltanto come l'inizio di una "battaglia" che gli ambientalisti sono pronti a portare avanti contro il progetto. Ma cosa prevede il programma per le nuove ricerche? «I nuovi pozzi - risponde l’amministratore delegato della Irminio srl Antonio Pica - saranno realizzati a circa a 1,3 chilometri a nordest degli attuali pozzi produttivi di Contrada San Paolino a Ragusa (Pozzi Irminio 3, 4 e 5). Questa nuova attività scaturisce dai risultati di nuovi studi geologici che hanno portato a una ricostruzione del giacimento, che si ipotizza significativamente più vasto e che si estenderebbe a nord degli attuali pozzi». In particolare, il nuovo «progetto mira allo sviluppo del giacimento Irminio, e prevede la realizzazione di tre pozzi, Irminio 6, 7 e 8 - spiega ancora Pica - all'interno di un'area attualmente adibita a uso agricolo. I pozzi saranno realizzati in sequenza da un'unica postazione in modo da limitare al massimo l'impronta sul territorio e minimizzare gli effetti sull’ambiente circostante. L'area interessata dalle operazioni è di circa 22.000 metri quadri; 13.000 di questi saranno destinati a ospitare le strutture per la perforazione dei pozzi.
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