Ragusa

Martedì 30 Aprile 2024

Loris, forse due i coinvolti nell'omicidio
Il vescovo: preghiamo per quel bimbo

SANTA CROCE CAMERINA. Nei 36 minuti tra le 8.49 e le 9.25 di sabato 29 novembre, quelli in cui secondo le riprese delle telecamere Veronica Panarello rimane sola con il figlio Loris nell'abitazione di via Garibaldi e che deve ancora spiegare, la donna parla al telefono una sola volta: con il marito. E' quanto sarebbe emerso dall'analisi dei tabulati del telefono della madre di Loris. A chiamare sarebbe il padre del bimbo, pochi minuti prima che Veronica esca di casa. Dai tabulati sarebbe inoltre emerso che quella mattina, fino a quando si presenta alla Falcone e Borsellino per prendere Loris - che però a scuola non sarebbe mai andato stando al racconto delle telecamere posizionate a Santa Croce Camerina - Veronica Panarello avrebbe parlato al telefono una decina di volte, alcune volte ancora con il marito e le altre con appartenenti al nucleo familiare. Una mezza dozzina sarebbero invece gli sms, alcuni dei quali ricevuti sul telefono della donna dal gestore telefonico: segno che qualcuno l'ha chiamata ma il telefono era spento o non raggiungibile. Intanto, non si esclude la pista che i coinvolti nell’omicidio siano due persone che potrebbero coprirsi a vicenda. Ma è una teoria ancora tutta da verificare e che non avrebbe trovato conferma tra gli investigatori e gli inquirenti. Attesa per sviluppi, cronisti davanti casa. Cameraman, fotografi e giornalisti sono davanti la casa dei familiari di Loris Stival, il bambino di 8 anni ucciso il 29 novembre scorso a Santa Croce Camerina. Sono tutti in attesa di probabili sviluppi dell'inchiesta coordinata dalla Procura di Ragusa, che ha delegato le indagini a Polizia e Carabinieri. Intanto nella piazza principale stamattina a parlare con amici e conoscenti c'era Orazio Fidone, il 'cacciatore', unico indagato, anche se come atto dovuto, per sequestro di persona e omicidio. Con lui il suo legale, l'avvocato Pietro Savà, che non ha voluto rilasciare dichiarazioni. Il vescovo di Ragusa: preghiera per il bimbo. Il viceparroco di Santa Croce Camerina, don Flavio Maganuco, ieri durante la messa domenicale non aveva parlato del piccolo Loris, anzi aveva attaccato i giornalisti perchè presenti in chiesa con le telecamere. Ieri sera invece il vescovo di Ragusa, monsignor Paolo Urso, durante la preghiera per l'affidamento della città di Ragusa all’Immacolata ha invitato i fedeli presenti (c'era anche il sindaco Federico Piccitto) a "pregare per un bambino, che si chiama Loris, e che noi affidiamo alla Vergine, affidiamo alla Madre, perché la Madre tenerissima lo possa accogliere nella serenità e nella gioia del cielo". Il Vescovo ha pregato poi "perché i nostri bambini possano essere sereni, perché possano crescere in un contesto di serenità. Perché la Vergine, protegga la nostra città da tutto quello che può costituire un'offesa non solo nei confronti dei bambini, ma anche nei confronti di tutta la realtà umana, in ogni forma di dignità umana". "La Madre non può mai essere felice - ha aggiunto monsignor Urso durante la preghiera - se vede i propri figli, e in particolare i propri bambini, colpiti e colpiti malamente".

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