RAGUSA. «Questo è un giorno buio. Do l'ultimo saluto a una delle donne più speciali della mia vita. Solare, attenta ai dettagli: mia madre. Una donna speciale, che donava il suo bel sorriso anche chi non lo meritava». È stato il figlio, al termine del rito funebre, celebrato nella chiesa della Sacra Famiglia, in via Archimede, a dare l'ultimo saluto a Daniela Dinatale, l'infermiera di 51 anni trovata morta in casa venerdì mattina. Il figlio ha citato anche una frase di Shakespeare dal libro che Daniela aveva accanto e che forse ha letto prima di morire. A presiedere il rito religioso è stato il parroco della chiesa della Sacra Famiglia, fra Pietro Giarracca, il quale ha invitato a vegliare in attesa del giorno in cui il Signore arriverà. «Perché ci trovi svegli - ha detto -, così come lo era la nostra sorella Daniela. Una donna ricca d'iniziative e di grandi ideali». Citando poi il Vangelo, il sacerdote ha messo in evidenza un altro importante aspetto dell'impegno di Daniela che, come Gesù, si fermava ad aiutare gli altri, «a lenire il loro dolore, a condividere le loro sofferenze». Il significato più profondo del mestiere dell'infermiere, una presenza accanto a chi sta male. ALTRE NOTIZIE NELL'EDIZIONE DI RAGUSA DEL GIORNALE DI SICILIA IN EDICOLA