SCICLI. Più che una visita ai locali è stata quasi una forma di ispezione. Capire insomma, attraverso un sopralluogo, se l'edificio di corso Mazzini già attrezzato per una sua parte, può essere adibito a centro di accoglienza per immigrati richiedenti asilo politico così come è stato pensato dalla comunità evangelica-metodista di Scicli che, grazie ai fondi dell'otto per mille della Chiesa Valdese, ha in programma la realizzazione del progetto "Mediterranean hope - Casa delle culture" già attivo a Lampedusa. Nello scorso fine settimana a palazzo Castelli, edificio degli anni Sessanta di proprietà privata scelto dall'opera diaconale della chiesa metodista locale quale luogo per ospitare da 30 a 40 extracomunitari, sono arrivati il prefetto di Ragusa Annunziato Vardè ed i vertici provinciali dei carabinieri. Presenti i responsabili locali del progetto di accoglienza. "Abbiamo mostrato i locali, i due piani del palazzo con gli appartamenti già pronti per ricevere i primi ospiti ed il piano terra che sarà utilizzato come sala di incontro aperta alla città i cui lavori, però, non sono stati ancora ultimati - spiega Giovannella Scifo, responsabile a Scicli del progetto Mediterranean hope".
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