RAGUSA. È finito con tre assoluzioni con formula piena il processo ai danni di tre persone accusate di concorso in frode in pubblica fornitura. Si tratta del presidente della cooperativa sociale Pegaso, Antonino La Ferla e di due dirigenti comunali: l’ingegnere Francesco Rosso, responsabile dei servizi cimiteriali e l’ingegnere Giulio Lettiga, dirigente del X° Settore. Questi ultimi due erano accusati anche di abuso d’ufficio. Il collegio difensivo composto dagli avvocati Michele Sbezzi, Guglielmo Barone ed Antonio Dipasquale, già davanti al giudice delle udienze preliminari, il 21 novembre del 2012, aveva chiesto il proscioglimento dei tre imputati. Ieri, ad inizio di udienza, il pubblico ministero Monica Monego ha chiesto di inserire nel capo di imputazione una precisazione: «in violazione del regolamento per acquisto in economia di beni e servizi» da aggiungere al capo A del capo di imputazione, relativo al reato di frode in fornitura pubblica. I legali hanno chiesto i termini a difesa, con varie argomentazioni, anche alla luce dell’articolo 516 Codice di Procedura Penale (quando nel corso dell’istruzione dibattimentale il fatto risulta diverso da come è descritto nel decreto che dispone il giudizio). Il Tribunale collegiale (presidente Vincenzo Ignaccolo, a latere Ivano Infarinato ed Eleonora Schininà), dopo la camera di consiglio ha rigettato le richieste della difesa invitando le parti a concludere. Il pubblico ministero ha chiesto per gli imputati la condanna a due anni di reclusione ciascuno riqualificando il reato di frode in pubblica fornitura in abuso d’ufficio. Per l’assoluizione si sono pronunciati i tre avvocati difensori. ALTRE NOTIZIE NELL'EDIZIONE DI RAGUSA DEL GIORNALE DI SICILIA IN EDICOLA