Tre giorni fa la polizia aveva eseguito un'ordinanza di custodia cautelare in carcere di uno scafista «professionista» di origini libiche, responsabile insieme ad un altro connazionale di aver condotto in Italia nei mesi scorsi centinaia di migranti, due dei quali caduti in mare durante la traversata dalla Libia verso l'Italia e scomparsi tra le onde. Si tratta di Ayoudi Hamada, 24 anni, già arrestato dalla Polizia di Stato nel 2011 per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Hamada unitamente ad un connazionale era stato sottoposto a fermo d'indiziato di delitto nel mese di agosto 2013 in quanto erano stati raccolti gravi indizi di reato sul suo operato dagli investigatori della Squadra Mobile di Ragusa una volta sbarcati a Pozzallo.
I due erano stati fermati in quanto gravemente indiziati di appartenere ad un'associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento dell'immigrazione clandestina ed inoltre per la morte di due uomini lasciati cadere in mare senza poi soccorrerli. Con l'aggravante di aver messo in serio pericolo, la vita dei 110 migranti trasportati su un gommone in pessime condizioni e rimasto, peraltro, in avaria in mare aperto.
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