SANTA CROCE CAMERINA. La magistratura catanese non ha ancora concesso il nulla osta per il rientro a Santa Croce dell’elettricista morto all’ospedale «Cannizzaro» di Catania alle 19,35 di lunedì, dopo circa tre ore dall’incidente sul lavoro che lo strappato alla famiglia. Prima dovrebbe essere disposta ed eseguita l’autopsia. Un ragazzo solare, Gianni Sgarlata, un amico di tutti. Pronto a dare aiuto e sostegno a chiunque. La sua vita si è interrotta all’età di 47 anni, dopo un volo di sette metri. Stava effettuando lavori di riparazione, sul tetto, ad un impianto di videosorveglianza in contrada Mulino Vecchio. Gianni Sgarlata amava trascorrere il suo tempo libero giocando a calcetto, tra amici, in uno dei campetti lungo la provinciale che collega la città con Punta Secca. Ha indossato, fino all’età di 22 anni, la maglia del Santa Croce Calcio. Lascia la moglie Giuseppina e due figlie, Emma 19 anni e Maria Teresa 12 anni. «È una grave perdita per la nostra città – spiega Vitaliano Pollari, presidente dell’Ascom di Santa Croce Camerina - un ragazzo esemplare sotto tutti i punti di vista. Amava spendere il suo tempo per gli altri. Era pronto, in qualunque momento, a correre per qualunque tipo di intervento. Un legame molto forte per la sua famiglia e le sue amate figlie. Sentiremo molto la sua mancanza. Alla famiglia vanno rivolte le nostre più sentite condoglianze». In piazza, e nei bar, non si parla d’altro. Al bar Picchio Verde luogo di ritrovo dei ragazzi è una tam tam di ricordi. ALTRE NOTIZIE NELL'EDIZIONE DI RAGUSA DEL GIORNALE DI SICILIA IN EDICOLA