POZZALLO. Da sette mesi non ricevono lo stipendio, l’ultimo risale a marzo scorso. È la situazione nella quale versano gli operatori del centro di prima accoglienza di Pozzallo impegnati per mesi nella gestione degli sbarchi. Gli stipendi devono arrivare dal ministero degli Interni: il Comune di Pozzallo effettua una rendicontazione delle spese, emessa dal personale del Cpa e la gira alla prefettura di Ragusa, che inoltra la documentazione al Viminale.
«L’ultimo accredito che abbiamo ricevuto - dice Francesco Gugliotta, vicesindaco di Pozzallo - è di 300 mila euro, con i quali dobbiamo saldare i debiti nei confronti delle aziende che hanno fornito il vestiario, il cibo, l’assistenza medico-sanitaria e ovviamente gli operatori del Cpa. Ma c’è un ritardo che si protrae da tempo ed è chiaro che in casi come questi, qualcuno ci rimette, ma il Comune non è responsabile».
Il personale del centro di prima accoglienza, fino al 31 agosto, contava 90 unità; in quel periodo era valida la convenzione tra Prefettura e Comune (80 euro al giorno per ogni migrante). «Con la nuova, e cioè 35 euro al giorno per migrante - continua Gugliotta - il personale è stato ridotto a circa 50». E aggiunge: «La ditta che fornisce i pasti da marzo ha un credito di 1,1 milioni e non ha ancora ricevuto nulla». Intanto, stamani gli operatori del centro si sono dati appuntamento alle 10 davanti al municipio per protestare.rre i servizi. Non avevamo altre strade da seguire, non posso mandare il Comune in dissesto».(*sm*)
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