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Escluse ditta da appalto pubblico: assolto ex dirigente del Comune di Ragusa

Il Gup Andrea Reale ha emesso sentenza di non luogo a procedere perché il fatto non sussiste

RAGUSA. Nessuna illegittima esclusione dalla gara d’appalto: prosciolti un dirigente comunale ed il legale rappresentante di una cooperativa. Ieri mattina il giudice delle udienze preliminari del Tribunale, Andrea Reale, ha emesso sentenza di non luogo a procedere perché il fatto non sussiste nei riguardi di G.M. di 63 anni, dirigente comunale in pensione, difeso dall’avvocato Gianluca Gulino, imputato di abuso d’ufficio e di A.L. di 55 anni, presidente di una cooperativa iblea, difeso dagli avvocati Antonio Dipasquale e Ilenia Moltisanti, imputato di truffa aggravata e falso. I fatti risalgono al luglio 2012, in occasione di una gara per l’aggiudicazione del contratto di conduzione dell’impianto di sollevamento idrico “Lusia”, allorquando il legale rappresentante di una delle cooperative escluse, A.C. di 58 anni, chiese che venisse estromessa anche la cooperativa aggiudicataria per gravi inadempienze dalla stessa commesse in precedenza nei confronti della stazione appaltante: il Comune di Ragusa. La richiesta venne respinta dal dirigente comunale in quanto ritenuta infondata ed illegittima, e lo stesso procedette a dichiarare aggiudicataria la cooperativa di A.L.

Scontento del risultato A.C. presentò il 23 luglio 2012 una particolareggiata denuncia alla Procura della Repubblica di Ragusa, che aprì un fascicolo a carico del dirigente e del legale rappresentante della cooperativa dichiarata vincitrice per abuso d’uffico, truffa aggravata e falso in atto pubblico. Entrambi gli imputati si sono sempre difesi sostenendo l’assoluta legittimità del loro operato e l’assenza di qualsivoglia inadempienza passata. Nelle more del processo, anche l’Autorità di Vigilanza sui Contratti Pubblici (Avcp) si era espressa a favore della legittimità della gara d’appalto. Tesi, quest’ultima, condivisa dal giudice dell’udienza preliminare che, accogliendo in pieno le richieste delle difese, ha prosciolto entrambi gli imputati con la massima formula assolutoria. Per il rinvio a giudizio si erano invece pronunciati il pubblico ministero d’udienza Francesco Puleio ed il difensore della persona offesa, avvocato Valerio Palumbo.

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