RAGUSA. Il presunto vertice di una pericolosa cosca della 'Stidda', l'organizzazione criminale che in alcune zone della Sicilia si contrappone a Cosa Nostra, è stato smantellato questa notte dai carabinieri del Comando provinciale di Ragusa.
Cinque persone, ritenute tra capi e luogotenenti, sono state arrestate su ordine della Direzione Distrettuale Antimafia di Catania con l'accusa di associazione mafiosa, estorsione e tentata estorsione aggravate ai danni di imprenditori del luogo e detenzione di armi comuni e da guerra e munizioni. Tutti gli arrestati sono di Comiso e Ragusa.
Nel corso dellìoperazione, denominata in codice Chimera, sono stati sequestrati 2 kalashnikov, 4 pistole, un fucile da caccia e numerose munizioni di vario calibro che secondo le indagini la cosca aveva acquistato in Calabria.
I dettagli dell'operazione saranno resi noti in una conferenza stampa che si terrà oggi, alle ore 10:30, nel Comando Provinciale Carabinieri di Ragusa. Taglieggiavano imprenditori, commercianti e professionisti di Comiso, secondo l'accusa, i cinque arrestati nell'ambito dell'operazione 'Chimera' di stamattina. A capo di quest'organizzazione vi era Mario Campailla, 50 anni, originario di Vittoria ma residente a Comiso, che dopo aver scontato una precedente pena detentiva aveva pianificato, secondo i magistrati, una serie di estorsioni nel territorio. Gli imprenditori inizialmente tacevano. Poi uno di loro ha accoltellato uno dei taglieggiatori. E da lì sono scattate le indagini. I carabinieri hanno arrestato oltre a Campaialla anche Francesco Razza, 53 anni e Silvio Daniele Izzia, 36 anni, Salvatore Servo, 38 anni e Massimo Scalambrieri, 25 anni. I cinque, che facevano parte della Stidda, avevano legami con la criminalità di Catania e di Vittoria e disponevano di un ricco arsenale.