«Al momento non risulta pervenuta alla procura di Ragusa alcuna denuncia e ad oggi quindi non c'è alcun procedimento iscritto per i fatti appresi». Lo ha detto all’Agi il procuratore di Ragusa, Fabio D’Anna, dopo le accuse del principe Emanuele Filiberto di Savoia, secondo il quale la sua quadra, il Real Aversa, sarebbe stata «avvelenata» in occasione del match di playout di domenica scorsa, perso contro il Ragusa Calcio per 6-0. «Il Nas - prosegue il capo della procura iblea - ha condotto comunque degli accertamenti preliminari di iniziativa, volti ad acquisire informazioni utili alla ricostruzione dei fatti». Secondo quanto denunciato pubblicamente da Emanuele Filiberto di Savoia, uno dei tesserati si era recato al pronto soccorso dell’ospedale di Ragusa riferendo che altri suoi compagni di squadra avevano gli stessi suoi sintomi. La dottoressa avrebbe detto che «era inutile andassero in ospedale in quanto potevano fare le analisi» e aggiungeva che «la stessa dottoressa che li aveva visitati in ospedale e che si era rifiutata di assistere i nostri giocatori, alle 15 già stava lì in campo pronta per sedersi in panchina come medico sociale del Ragusa». I dirigenti della squadra, secondo Emanuele Filiberto di Savoia, avrebbero chiesto alla federazione il rinvio della gara, che non è stato accordato. E i giocatori del Real Aversa «pieni di farmaci» sono scesi in campo, perdendo per 6 reti a 0. Le affermazioni, sono state già smentite ufficialmente dell’Azienda sanitaria di Ragusa; quella mattina non c'era alcuna dottoressa in servizio al pronto soccorso, e dopo le analisi di rito e la presa in carico del paziente, iter iniziato alle 10.10, a cui è stata diagnosticata una gastroenterite, il paziente ha abbandonato il pronto soccorso prima ancora della consegna delle analisi che erano pronte alle 12.19. Dopo la nota di Emanuele Filiberto di Savoia, l’Asd Ragusa Calcio e la dottoressa citata, hanno dato mandato agli avvocati Fabrizio Cavallo e Francesco Guastella, di querelare il patron del Real Aversa per le affermazioni che lasciano prefigurare una sorta di complotto. Per parte sua, il legale del Real Aversa, l’avvocato Mario Griffo, nel sostenere che non ci sia alcun riferimento lesivo rivolto alla società di calcio, avrebbe sottolineato i dubbi sulla struttura alberghiera che ha ospitato il team e sull'Asp di Ragusa sostenendo che «non è un caso che la magistratura inquirente abbia già avviato le iniziative deputate all’individuazione dei responsabili di quanto verificatosi». Ci sarebbero, a detta dell’avvocato, diversi calciatori ricoverati nei nosocomi della Campania. Nella città di Ragusa, un’ondata di indignazione collettiva e la presa di posizione anche dell’amministrazione comunale. In via Carducci, uno striscione a firma «Ultrà iblei» recita «Ragusa, esempio di civiltà, Emanuele Filiberto rispetta la nostra città».