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Il tentato omicidio di Scicli, dietro gli spari una battuta di caccia clandestina

Una battuta di caccia clandestina al cinghiale finita male. Sarebbe questa al momento la pista più accreditata dagli investigatori e non un tentato omicidio quello di cui è stato vittima venerdì notte scorso un allevatore 45enne di Scicli, da due anni anche pastore di un piccolo gregge, in contrada Fondo Oliva lungo la vallata dell’Irminio.

L’uomo era nascosto in una fitta boscaglia e lì è stato raggiunto da un colpo di fucile. Il foro che la pallottola ha praticato nell’addome del 45enne, sposato e con figli, sarebbe compatibile con lo sparo di un fucile da caccia. Soccorrere il ferito non è stato facile in mezzo alla fitta vegetazione e non è facile ricostruire ciò che è realmente accaduto fin quando la vittima non uscirà dal reparto di rianimazione dell’ospedale «Maggiore-Baglieri» di Modica dove si trova ricoverato.

Le sue condizioni sono ancora critiche, ma stazionarie. L'allevatore sarà trasferito a breve in un ospedale catanese per la ricostruzione di un organo colpito dallo sparo.

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