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Farmaci per aumentare la produzione di latte dei bovini: operazione a Ragusa e in altre 8 province italiane

I militari dell'Arma hanno scoperto un vasto traffico di farmaci veterinari illeciti da somministrare a bovini per aumentare la produzione di latte: perquisizioni in tutta Italia, fermato un veterinario

RAGUSA. C'è anche Ragusa tra le province nelle quali i carabinieri hanno dato esecuzione a 48 decreti di perquisizione in allevamenti di bestiame. I militari dell'Arma hanno scoperto, infatti, un vasto traffico di farmaci veterinari illeciti da somministrare a bovini per aumentare la produzione di latte: perquisizioni in tutta Italia; fermato un veterinario. Oltre 200 carabinieri dei Nas e dell'Arma territoriale hanno dato esecuzione in nove province italiane (oltre Ragusa anche a Cremona, Mantova, Bergamo, Verona, Brescia, Parma, Piacenza, Rovigo) ai decreti di perquisizione, di cui 31 in allevamenti intensivi che ospitano 15-20mila capi di bestiame da latte.

I decreti sono stati emessi dal sostituto procuratore Ambrogio Cassiani della Procura della Repubblica di Brescia, anche nei confronti di sette indagati ritenuti responsabili di associazione a delinquere finalizzata al commercio e somministrazione di medicinali veterinari di provenienza illecita. Le indagini e l'attività investigativa del Nas di Cremona hanno portato i militari ad eseguire, la scorsa settimana, un fermo di indiziato di delitto nei confronti di un medico veterinario, libero professionista, il quale, insieme agli altri indagati - professionisti del settore zootecnico - è stato trovato in possesso di una quantità ingente di farmaci veterinari privi di registrazione e autorizzazione all'immissione in commercio (due quintali circa di specialità medicinali comunitarie ed extracomunitarie, 20 chilogrammi di polvere anonima, verosimilmente antibiotico, e 500 confezioni di farmaci di provenienza extra Ue).

L'indagine, avviata dal Nas di Cremona nel decorso mese di aprile, ha permesso di far luce su un vasto traffico illecito di somatotropina bovina, triangolata da paesi extra Ue e venduta in flaconi e siringhe ad allevatori di bovini da latte insieme ad altri farmaci veterinari, provenienti dal 'mercato nero' privi, quindi, di prescrizione e registrazione nonché irregolarmente introdotti in Italia, che servivano a far aumentare fino al 20% la produzione di latte del bestiame trattato. Le perquisizioni, eseguite dai militari all'interno di aziende commerciali e zootecniche, hanno portato all'ulteriore sequestro probatorio di 16 allevamenti, 4.079 capi di bestiame, 55 kg di sostanze farmacologicamente attive (tipo aspirina ed antibiotici) illegali e da sottoporre ad analisi, centinaia di confezioni medicinali veterinari irregolari, registri di carico e scarico di farmaci veterinari irregolarmente compilati, nonché 80.000 litri di latte sottoposti a vincolo sanitario, per un valore complessivo stimato in circa 30 milioni di euro. A seguito di tali attività, sono state deferite all'Autorità giudiziaria complessivamente 26 persone.

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