SCICLI. Scicli per il momento evita il dissesto finanziario. In extremis è stata votata dal consiglio comunale la proposta di riequilibrio finanziario approvato dalla giunta municipale. Scadeva alla mezzanotte di mercoledì 3 settembre il termine ultimo entro cui l'ente sciclitano poteva presentare un nuovo piano di riequilibrio finanziario alla Corte dei conti per bloccare l'invio del commissario che avrebbe dichiarato lo stato di dissesto. Tre minuti prima della mezzanotte il consiglio ha approvato il piano. Il punto è stato esitato con otto voti a favore (Bernardetta Alfieri, Guglielmo Ferro, Salvatore Fortino, Mauro Ingallinesi, Giorgio Vindigni, Guglielmo Scimonello, Salvatore Pellegrino e Rocco Verdirame), folto il gruppo degli astenuti: Marino Marino, Gino Rivillito, Massimo Ciavorella, Andrea Caruso, Giuseppe Puglisi e Claudio Caruso). Sono usciti dall'aula il consigliere Maurizio Miceli ed i consiglieri Marco Causarano, Enzo Giannone e Giampaolo Aquilino del Pd. È rimasto in aula (astenendosi) il consigliere Claudio Caruso del Pd che svolgeva il ruolo di presidente facente funzione, al posto del presidente Vincenzo Bramanti (assente per motivi di salute). Perché Caruso è rimasto in aula e non è uscito insieme agli altri tre consiglieri del Pd? Caruso non è allineato con la posizione del partito? Nulla di tutto questo. «Caruso è rimasto in aula - ha detto il segretario del Pd Armando Cannata per il rispetto del ruolo che rappresentava in aula. Tutto qui». Quindi nessuna posizione contrastante con la linea del suo partito. Il consiglio comunale è riuscito ad evitare per il momento la debacle. Bisognerà aspettare ancora alcuni giorni prima di sapere se la nuova proposta di riequilibrio riceverà l'ok della Corte dei conti oppure no. È comunque un piano di riequilibrio pieno di incognite, quello approvato nella seduta di mercoledì sera, da una parte del consiglio comunale. Prova ne è il mancato pronunciamento, sul documento portato in aula dalla giunta Susino, da parte del Collegio dei revisori dei Conti, il parere contrario del capo settore finanze Maria Grazia Galanti e quello altrettanto contrario del segretario verbalizzante Mario Picone. Il così ampio dissenso sul piano di riequilibrio manifestato, da parte degli organismi tecnici, è stato motivato dalla mancata approvazione dei due provvedimenti finanziari propedeutici, e cioè il bilancio di previsione 2014 e quello pluriennale 2014/2016, che secondo la Corte dei Conti, costituiscono l'impalcatura stessa del piano di riequilibrio.