COMISO. Due ricorsi respinti. Per due volte, il Tribunale di Ragusa ha dato ragione al comune di Comiso ed ha rigettato due ricorsi che erano stati presentati. Si tratta di due ricorsi diversi, presentati per ragioni e fattispecie completamente diverse.
Il primo ricorso era stato presentato dall'ex comandante della Polizia municipale Antonio Fiorile, contro il decreto di nomina dell'attuale comandante, Anna Dibennardo. In una prima occasione, il tribunale aveva dato ragione a Fiorile, perché Dibennardo non aveva ancora tutti i titoli necessari per il nuovo incarico. Successivamente, il ricorso di Fiorile è stato invece respinto.
Il secondo ricorso era stato presentato da 14 dipendenti part time del comune, ex precari che erano stati stabilizzati nel dicembre 2010. Tutti erano assunti con contratti part time e, dopo tre anni, hanno presentato richiesta per vedere riconosciuto il loro diritto all'integrazione oraria ed al tempo pieno.
A patrocinarli come legale è l'ex sindaco Giuseppe Alfano che, dismessi i panni di amministratore, ha indossato quelli dell'avvocato.
Il sindaco Filippo Spataro ha commentato: "La nostra azione amministrativa si è mossa sulla linea della trasparenza e della legalità. Sin dall'inizio ho convocato tutti i lavoratori part - time del comune, spiegando che non sarebbe stato possibile un aumento orario full - time. Ho fatto presente che, pur essendo un diritto del lavoratore quello di chiedere delle ore in più, per tutta una serie di motivazioni (la stessa norma e la situazione economica dell'ente ndr), non era un obbligo l'aumento orario”.
” Abbiamo però deliberato l'aumento di un'ora la settimana per tutti i part-time - spiega ancora il prino cittadino-. Ora, il giudice del lavoro ha dichiarato inammissibile il ricorso dei 14 dipendenti. Nell'ordinanza è chiaro che l'aumento orario a tempo pieno, si sarebbe dovuto intendere come nuova assunzione e del resto, ammesso e non concesso che si sarebbe potuto procedere, sarebbe stato necessario avere i posti nella dotazione organica".
L'avvocato Giuseppe Alfano spiega: "Il giudice ha inteso il diritto dei lavoratori non come diritto ad avere l'integrazione orario, ma solo come diritto a richiederla. La nostra interpretazione è diversa. Abbiamo presentato ricorso in appello e l'udienza è già fissata per il 2 ottobre".
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