RAGUSA. Estate movimentata, per il settore della Protezione civile del Comune di Ragusa chiamato a supporto di diverse azioni di soccorso sul territorio. Circa 150 i volontari; una sessantina quelli attivi. Undici volte il Dipartimento regionale di Protezione civile ha chiamato il Comune di Ragusa per chiedere assistenza agli sbarchi di migranti per il Cpa di Pozzallo e il Don Pietro, al confine con il territorio di Comiso. Attività di logistica e supporto, quella richiesta, oltre alla disponibilità dell’autoambulanza. Sono state tre le volte in cui i Vigili del Fuoco hanno chiesto la collaborazione anche della Protezione civile comunale, in particolare per gli incendi di Castellana, Calaforno e Giarratana. In questo caso la disponibilità è stata oltre che del personale, anche dell’autobotte e del modulo antincendio fornito a Ragusa dal Dipartimento regionale. I bollettini diramati della sala operativa di protezione civile regionale sono stati sei, sempre per allerta incendi: fatto, questo, che ha portato all’attivazione immediata del presidio territoriale. Senza contare gli interventi al mare, quelli forse più “visibili”. «Abbiamo un team specializzato - dice il sindaco di Ragusa, Federico Piccitto - che negli anni ha acquisito esperienza anche nelle situazioni di rischio reale. La gestione dell’emergenza è efficace proprio per questo, perché trova un gruppo pronto e formato e nella catena del soccorso ogni anello deve funzionare a dovere». Il dirigente del settore Protezione civile comunale è Marcello Dimartino; la funzione di supporto per il volontariato la svolge Angelo Giurdanella, che si dedica anche al servizio antincendio mentre il responsabile del servizio a mare è Peppe Schembari. Passiamo al servizio a mare. Il periodo di presenze più intenso, è passato ed è possibile fare un primo bilancio.
I numeri sono importanti: 21 salvataggi effettuati anche grazie all’ausilio dei gommoni, delle moto d’acqua e dei “rescue surf” in dotazione. E sono operazioni vere, con il recupero di persone che in mare hanno rischiato di perdere la vita. Il servizio è iniziato a fine giugno e si concluderà il 14 settembre data in cui è previsto il cosiddetto “Addio all’estate”. Sono state impegnate nove persone, negli equipaggi per i mezzi nautici: sono state loro che su richiesta della Guardia costiera hanno effettuato anche undici soccorsi con il conseguente traino di imbarcazioni in panne. La collaborazione è stata prestata anche all’Arpa, l’agenzia per l’ambiente, con la quale la Protezione civile comunale ha effettuato controlli e prelievi di acqua di mare.
Su richiesta della Capitaneria di porto sono stati effettuati anche numerosi controlli ad imbarcazioni che sostano a meno di 300 metri dalla battigia, distanza di sicurezza per garantire i bagnanti. Imponente anche il lavoro dei ventisette, tra ragazzi e ragazze - impegnati nelle torrette installate dalla spiagga di Marina di Ragusa fino a Randello. Oltre ai 21 salvataggi, anche 38 medicazioni e quattro richieste di intervento di ambulanza per colpi di sole e vari traumi in spiaggia. Molto numerosi anche gli interventi di ricerca e, fortunatamente, di recupero di bambini che si erano allontanati dai genitori. «Fondamentale il fare gruppo - conclude il dirigente del settore Protezione civile comunale, Marcello Dimartino - e devo ringraziare tutti i volontari che rischiano anche la loro vita spesso per l’imprudenza degli altri».