SCICLI. Scene viste e riviste, quelle di ieri al «Busacca» dove la scure s'abbatte anche nei momenti più impensati. Uno di questi è proprio quello dell'antivigilia di Ferragosto quando da piazza Igea a Ragusa, dalla sede della direzione generale dell'Asp 7, è partita la comunicazione a firma del direttore generale Maurizio Aricò della riorganizzazione dell'attività chirurgica presso il presidio ospedaliero sciclitano che, a dirla in breve, significa la sospensione di ogni attività salvando al momento quella ambulatoriale. Ieri mattina la senatrice Venerina Padua, il parlamentare regionale Orazio Ragusa ed il sindaco Franco Susino hanno deciso di incontrare medici e personale paramedico per capire cosa sta succedendo e per tentare di salvare il reparto di Chirurgia la cui attività è stata sospesa a seguito di un procedimento penale pendente presso il Tribunale di Ragusa per il decesso di un paziente. Il provvedimento sarebbe stato giustificato, infatti, dalla presenza di una relazione medico legale di periti di ufficio relativa ad un'inchiesta della Procura sulla morte di un paziente verificatasi circa un anno e mezzo fa, tre giorni dopo l'intervento.
Chi ha assistito all'incontro di ieri mattina ha avuto la sensazione di essere tornato indietro di decenni quando è stato testimone della chiusura dei reparti di Ostetricia e Ginecologia prima e di Ortopedia dopo. «Non possiamo pensare di riservare al settore l'ottanta per cento del bilancio regionale e poi avere a che fare con trasferimenti penalizzanti come quello della Chirurgia a Scicli - ha detto Ragusa - mi guardo dall'accusare qualcuno ma non è possibile che nessuno si addossi le responsabilità. Se a Scicli c'è stato un problema importante, qualcuno deve assumersi in pieno la responsabilità di quello che sta accadendo». La senatrice Padua ha raccontato di aver sentito l'assessore regionale alla Sanità Lucia Borsellino e che presto incontrerà il direttore Aricò per capire meglio cosa sta accadendo. Se la chiusura del reparto di Chirurgia è legata a deficienze tecniche della sala operatoria è stato sottolineato che l'agibilità e la funzionalità della stessa è stata oggetto, negli anni, di verifica dai tecnici dell'Asp e non sono state rilevate criticità degli impianti e solo qualche anno fa la «Joint Commission», su volontà della Regione, ha eseguito dei controlli che sono stati superati. Senza dire che da due anni vengono eseguiti interventi rispettando le stesse indicazioni date ora dalla direzione generale: come dire alla Chirurgia di Scicli si opera già da tempo con interventi a basso rischio rientranti alla classe «Asa 2», quella che dispone l'ordine dello scorso 13 agosto. Ed allora perchè questa decisione? Interrogativo che si pone la città conscia che all'orizzonte si intravede non la sospensione ma la chiusura del reparto prima e del «Busacca» dopo, in quanto è impensabile un ospedale senza un reparto di Chirurgia e senza un Pronto soccorso.
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