RAGUSA. «La Fiera Agricola Mediterranea può essere salvata solo se lo vogliono i rappresentanti delle imprese nominati dalle varie associazioni. Assieme agli altri consiglieri camerali siamo stati convocati per lunedì 25 agosto per insediare il consiglio camerale ed eleggere gli organi esecutivi. Con un atto di responsabilità il presidente può essere eletto il primo o, al massimo, il secondo giorno, dopodiché con un provvedimento urgente e straordinario può dare corso a tutte le procedure e gare occorrenti per far in modo che l'evento si compia e sia una vetrina per gli operatori dell'agricoltura, della zootecnia, dell'agroalimentare, del turismo rurale e dell'agro turismo, oltre che del commercio e dell'artigianato». A parlare ed a sollecitare la composizione degli organismi è Pippo Massari, presidente provinciale della Cna, che anche uno dei 28 consiglieri indicati. Per Massari non è il caso di fare congetture. «La responsabilità è dei rappresentati del territorio ragusano. Risolto questo, dopo si può parlare di tutto, la fiera può svolgere alcune fasi a Vittoria (Emaia), a Modica (centro direzionale), a Ragusa e può essere portata all'interno delle masserie, con pieno coinvolgimento degli operatori e delle loro strutture, mettendo in primo piano le produzioni. Dopo ma solo dopo; per adesso pensiamo a salvarla, ci stanno dando l'occasione ed il tempo per farlo, dipende da noi, non cerchiamo alibi o scuse. Dobbiamo dare una dimostrazione di unità e consapevolezza del grave momento che stiamo vivendo». Il presidente della Cna aggiunge: «D'altra parte inutile dare ad altri responsabilità che sono solo nostre, a suo tempo è stata consegnata la Camera nelle mani della Regione e per suo conto ad un commissario, quando un gruppo si è deciso a dare le proprie dimissioni tranne alla prima occasione, ripresentarsi, spero per dare prova di essersi ricreduti, ed aver fatto tesoro della lezione. Siamo fuori tempo massimo, dobbiamo assumere tutte le questioni che riguardano la Camera di Commercio, dalla internazionalizzazione delle imprese, alla difesa e valorizzazione dell'aeroporto di Comiso e Catania, alla valorizzazione del porto di Pozzallo e Marina di Ragusa, a tutte le necessità delle imprese». Sull’accorpamento Massari afferma: «È ineluttabile dal momento in cui il diritto camerale è già stato, per legge, dimezzato. Non potrebbero più sostenersi. Si deve lavorare affinché le Camere di Commercio diventino da soggetti economicamente passivi a soggetti attivi, che creino utili e risorse, mettendo a reddito i capitali, le immobilizzazioni e le partecipazioni. Si deve iniziare una politica di autogestione dotando la camera di quella autonomia necessaria a reggersi da sola. Occorre da subito iniziare questo percorso virtuoso, senza prese di posizione e preconcetti. La Cna è pronta ad assumersi tutte le responsabilità che attengono alla gestione, assieme alle altre associazioni che lo vorranno, in un rinnovato clima, si spera di fiducia reciproca e di collaborazione». Intanto Giuseppe Dipasquale, commissario de La Destra, che aveva lanciato l’allarme sul taglio della Fiera Agricola sostiene che dal 10 luglio la giunta ha nominato Roberto Rizzo commissario straordinario della Camera di Commercio, ma ancora il decreto non è stato emanato. E alla Camera di Commercio manca un commissraio che firmi le delibere perché i fondi ci sono. Per Giuseppe Arestia, ex consigliere comunale, «la classe politica ha pensato di rompere lo strumento più importante di promozione e sviluppo territoriale rappresentato dalle Camere di Commercio. La politica invece di andare in vacanza deve trovare un piano strategico per mettere in condizione le imprese locali di organizzare la fiera del nostro agroalimentare».