SCICLI. Tiene banco in questi giorni che precedono Ferragosto, la vicenda giudiziaria e finanziaria che investe il Comune. C'è una giunta che delibera cose di poco conto rispetto alle istanze del territorio ed un consiglio comunale paralizzato, che perde pezzi in continuazione, senza riuscire a surrogare i consiglieri dimissionari. La notizia di queste ore è che domani sera, nonostante Mauro Ingallinesi (terzo dei non eletti nella lista dell'Udc) accetti di entrare al posto del dimissionario Bartolo Ficili, la civica assise resterà inefficace perché non raggiungerà il numero dei 20 consiglieri sugli scranni. Infatti il primo dei non eletti nella lista «Patto per Scicli» Paolo Buscema ha fatto sapere di non accettare lo scranno lasciato vuoto dal consigliere Gianni Voi. La sequela di no al consiglio si allunga. Chissà se il secondo dei non eletti di «Patto per Scicli», Bartolo Epiro, accetterà di sedere sul ventesimo scranno rimasto libero?
Di fatto questo consiglio comunale sembra «malato». Si ha l'impressione che nessuno abbia voglia di farvi parte perché su di esso incombe la mannaia della giustizia e della Corte dei Conti. Circolano voci che, nei prossimi giorni, alcuni consiglieri siano pronti a lasciare l'aula presentando irrevocabili dimissioni. Un consiglio allo sbando? Se lo chiedono i cittadini che a due anni dal voto, vedono l'organismo consiliare incapace di deliberare. Altri consiglieri comunali, sono quelli del Pd, siedono su banchi dell'aula costretti a seguire (loro malgrado) la volontà del segretario del partito Armando Cannata che dice da sempre di stare lontano dal sindaco Susino. I consiglieri Marco Causarano e Giampaolo Aquilino (insieme ad altri tre componenti del Pd Bartolo Iacono, Emilia Arrabito e Giuseppe Musumeci) hanno votato contro la decisione di abbandonare Susino. Non era presente alla riunione di giovedì scorso il consigliere Enzo Giannone. C'era invece l'altro consigliere Claudio Caruso che ha condiviso la linea dura della segreteria. Qualcuno parla di una possibile frattura profonda all'interno del Pd locale, determinatasi a seguito dell'ultima riunione in cui si è deciso di «mollare» Susino che ora perde ulteriore forza in consiglio comunale.