POZZALLO. Due egiziani, Wahid Mohammed e Said Suelem El, entrambi di 21 anni, sono stati fermati dalla squadra mobile di Ragusa perchè ritenuti gli scafisti di un motopesca con a bordo 164 migranti provenienti dalla Siria, Eritrea ed Egitto molti dei quali minori d'età, anche neonati soccorsa sabato scorso dalla nave della Maria Militare «Comandante Borsini» nell'ambito dell'operazione «Mare Nostrum» e sbarcati ieri a Pozzallo. Tra i passeggeri anche 14 donne e 34 minori provenienti prevalentemente da Siria, Egitto, Sudan e Eritrea.
Gli scafisti sono stati incastrati dalle testimonianze dei migranti, che sarebbero stati minacciati di gravi ritorsioni. Dalle indagini è emerso che i due scafisti erano l'ultimo anello
di una più vasta organizzazione dedita al favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Secondo quanto hanno raccontato i testimoni, gli egiziani avrebbero un modus operandi diverso rispetto ai libici, e non partono se non hanno prima completamente occupato ogni singolo posto della barca utilizzata per la traversata. Inoltre cercano sempre di costeggiare
l'Egitto per arrivare in Libia e poi far rotta per l'Italia. Per questo motivo tengono costretti a bordo di migranti per diversi giorni, in alcuni casi anche per 20, fino al riempimento. Stando
quanto dichiarato dai testimoni gli organizzatori hanno incassato 2.500 dollari a passeggero per un totale di oltre 400.000 dollari.
Un testimone ha detto: «Eravamo costantemente sorvegliati da sei egiziani,non armati, che facevano parte dell'organizzazione. Ma gli stessi ci usavano violenza, derubando alcune persone dei loro averi ed oggetti personali, nonchè al momento di imbarcarci sul gommone ci strattonavano e ci minacciavano di fare presto nel salire, facendo sovente uso solo delle mani e di calci».
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