MODICA. Nuovi retroscena nell’inchiesta finanziaria nei confronti della Modica Calcio: il gip, Andrea Reale, ha specificato, caso per caso, le quantità di beni nella disponibilità dei tre dirigenti indagati.
La magistratura ha contestato a Riccardo Radenza, Piero Rustico e Pietro Bellia l’evasione delle imposte sui redditi o sul valore aggiunto, nonostante fossero obbligati. In particolare Radenza, che fu presidente del club dal 23 giugno 2009 al 31 agosto 2011, avrebbe evaso 106.374 euro, Cundari(2 novembre 2011-28 novembre 2013) 165.182 euro, mentre la nuova dirigenza in carica avrebbe evaso 48.391 euro.
Il sequestro preventivo, com’è noto, è in equivalente, cifre pari. Il magistrato indagante ha disposto col provvedimento il sequestro di beni mobili registrati, somme di denaro, titoli, obbligazioni e fondi d’investimento, gestioni patrimoniali, libretti di deposito a risparmio, saldi attivi di conti correnti bancari o postali e qualsiasi attività finanziaria nella disponibilità dei tre fino alla concorrenza delle somme contestate ad ognuno. «Stiamo valutando la situazione – spiega l’ex presidente Cundari – con i nostri legali e consulenti prima di adire la strada del Tribunale del Riesame». Nel dispositivo del Gip si ritiene “inconfutabile che, in ordine al reato di omessa dichiarazione dei redditi, l’ammontare dell’imposta evasa costituisce un indubbio vantaggio patrimoniale”.
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