MODICA. Due esperti nominati un anno fa a titolo gratuito: ora una revoca e un incarico con prestazione retribuita e a Modica scoppia la polemica. Si tratta dell'esperto marketing e di una giornalista, entrambi inseriti a titolo gratuito nello staff del sindaco Ignazio Abbate con una determina datata 16 luglio 2013 e modificata il 22 luglio 2014.
L'importo che uscirà dalle casse del Comune per le due retribuzioni è di 72 mila euro, di cui 24 mila euro nel 2014 e 48 mila euro nel 2015. A puntare il dito contro il sindaco Ignazio Abbate è stato il consigliere comunale di Sel, Vito D'Antona e seguito anche dall'ex consigliere comunale Nino Gerratana. «Uno spreco inopportuno - affermano i consiglieri D'Antona e Gerratana - quello effettuato dal sindaco poiché l'Ente dispone già da anni di un ufficio staff costituito da quattro dipendenti comunali e da un addetto stampa in grado di garantire al primo cittadino e alla sua Amministrazione sia i rapporti di carattere istituzionale con gli organi di informazione sia quelle di marketing legate alla gestione delle relazioni pubbliche».
Un rapporto che da gratuito si trasforma in “onoroso” per il Comune, in tempo di crisi non passa sicuramente inosservato.
«A distanza di un anno - ribatte il sindaco Abbate - ho deciso di revocare la determina iniziale trasformando l’incarico che era a a titolo gratuito in una prestazione retribuita perché entrambi in questo primo anno hanno lavorato senza sosta. La loro retribuzione è stata pagata con soldi risparmiati dall'Ente e inoltre non sono somme eccessive. Credo sia esagerato parlare di spreco di denaro in quanto la somma che sarà percepita dai due collaboratori è stata già abbondantemente ripagata dal lavoro che hanno svolto gratuitamente e in maniera professionale nel corso del primo anno. Di sicuro c'è una cosa, il loro lavoro è certificato in ogni passaggio e la retribuzione è meritata e guadagnata. Prima di additare e colpevolizzare il lavoro degli altri bisognerebbe spulciare tutte le consulenze effettuate negli anni precedenti da esperti provenienti da altri territori che si sono portati a casa delle retribuzioni senza aver mai concluso nulla».
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