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«Movida responsabile» a Marina di Ragusa

RAGUSA. Dalla Movida "battagliera" alla movida responsabile. All'indomani della vittoria del popolo della notte che ha ottenuto dal Tar lo stop all'ordinanza anti rumore, Antonello Firullo del coordinamento "Pro Movida" di Marina, fa sapere: «Il Comitato chiarisce sin d'ora di condividere il rispetto delle previste norme esistenti sull'attività commerciale ed in particolare contro il disturbo acustico se le stesse, però, sono regolamentate dal sindaco secondo quanto stabilito dalla Legge. L'esercente che dimostrerà di avere adottato tutti gli accorgimenti previsti dalla legge, al fine di non recare alcun disturbo alla quiete pubblica, potrà continuare la diffusione musicale durante l'attività commerciale. Si ribadisce che il Comitato vigilerà ad ogni passaggio istituzionale di tutti gli Enti preposti che riguardi ogni attività posta in essere a Marina di Ragusa».
Un orientamento dichiaratamente responsabile, anche se rimane assai difficile, adesso, quantificare la soglia oltre la quale si arreca disturbo. Firullo assicura che il Comitato predisporrà «ogni accorgimento necessario al fine di garantire il minore disturbo alla quiete pubblica, così si auspica che le istituzioni preposte siano in grado di controllare il territorio da atti vandalici perpetrati da ignoti che nulla hanno a che fare con il divertimento sano di tutti, giovani e meno giovani». E intanto c'è chi - come i consiglieri di opposizione Giorgio Mirabella, Idee per Ragusa, Maurizio Tumino Pdl Giuseppe Lo Destro di Ragusa Domani, Sonia Migliore Udc, Gianluca Morando Movimento civico Ibleo, Mario Chiavola Il Megafono, Angelo La Porta di territorio e Elisa Marino, gruppo Misto (eccetto quelli del Pd) - chiede al Comune di farsi carico di almeno parte dei costi per l'adeguamento acustico dei locali. «Crediamo - scrivono i consiglieri - che si possa valutare l'istituzione di un fondo finanziario, da inserire nel bilancio previsionale, da utilizzare, previo regolamento da redigere entro il prossimo 31 dicembre, per l'erogazione di contributi a quanti provvederanno ad adeguare i propri locali in tema di impatto sonoro». Nuovi impianti per aziende private, dunque, a spese però dei contribuenti.

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