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Vittoria: rapine agli anziani, un indagato ai domiciliari

VITTORIA. Il Tribunale della Libertà, presieduta da Maria Grazia Vagliasindi, ha concesso gli arresti domiciliari con il braccialetto elettronico al vittoriese Angelo Di Gregorio, di 44 anni, ritenuto il promotore del gruppo attenzionato con l’operazione «Safety Home» messa a segno dalla polizia nel marzo scorso per una serie di rapine e furti.
A presentare l’appello al Riesame, dopo il no alla scarcerazione pronunciato dal gip Claudio Maggioni, è stato l’avvocato Santino Garufi. Di Gregorio era l’unico rimasto in cella: l’accusa gli contesta due rapine ai danni di vecchietti dell’Ipparino ed alcuni furti. Il Tribunale del Riesame di Catania, nell’aprile scorso, aveva fatto cadere il reato associativo, rimettendo in libertà Lucia Di Natale, di 30 anni e Francesca Giordanella, di 43, ristrette ai domiciliari, mentre avevano ottenuto gli arresti domiciliari Salvatore Sacco, di 51 anni e Roberto Scollo, di 46; difesi il primo dall’avvocato Santino Garufi e dall’avvocato Daniele Scrofani. Sacco e Scollo, così come ora Di Greforio, sono stati ammessi agli arresti domiciliari con il braccialetto elettronico per controllare i loro movimenti. Il primo Tdl (presidente Gabriella Larato, a latere il relatore Pietro Currò e Carla Valenti) ha imposto alle donne l’obbligo di dimora nel Comune di residenza con il divieto di uscire dalle 20 alle 6.
Gli investigatori contestano al gruppo 5 rapine ad anziani, 11 furti ai danni di esercizi commerciali e aziende agricole, anche se nell’ordinanza del gip Claudio Maggioni veniva contestata solo una rapina, oltre ai furti.
Secondo quanto riferito dalla polizia sono state le intercettazioni ad inchiodare la banda che aveva trasformato posti sicuri, da qui il nome dell’operazione, come le case in autentiche trappole per le anziane vittime che venivano rapinate, picchiate e imbavagliate, dopo essere state sorprese nel sonno. L’udienza preliminare per i 5 indagati è stata fissata per il 18 settembre. Il comune di Vittoria intende costituirsi parte civile. 

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