SCICLI. Sgombero dell'area dove insiste il mercato del pesce a Donnalucata. E' questo l'oggetto dell'ordinanza del sindaco di Scicli, Franco Susino, che ieri ha deciso di ordinare «lo sgombero dell'area interessata dal mercato del pesce in via Pirandello, occupata in maniera non disciplinata con bancarelle e strutture mobili utilizzati per la vendita del pesce da parte di commercianti, peraltro, senza alcun rispetto delle norme igienico-sanitari». Di fatto però con lo stesso provvedimento del primo cittadino viene autorizzata la collazione degli ambulanti nei box comunali vicino al porticciolo «con decorrenza immediata in via provvisoria e fino al 30 novembre». Cinque i destinatari dell'ordinanza. Ed intanto rimane delicato lo stato igienico-sanitario nei pressi del porticciolo. «Quei cumuli di sabbia ed alghe che stanno iniziando il naturale processo di decomposizione dopo il loro ammassamento non possono rimanere in quel posto, proprio a ridosso dell'area in cui in maniera approntata viene venduto il pesce ed a pochi metri dal circolo velico», a sollevare il problema è stato Lino Carpino, componente della Consulta speciale eletto per il bacino Donnalucata-Playa Grande. Carpino da giorni guarda con grande tristezza al grave stato ambientale che si registra nei pressi del porticciolo. I cumuli di sabbia ed alghe sono state concentrate sul posto dopo il loro prelievo dallo scalo di alaggio seguendo un rituale che si ripete da anni per rendere il porticciolo praticabile al transito delle imbarcazioni sia dei pescatori che dei diportisti. Nello scalo che dovrebbe essere il canale di entrata e di uscita verso il mare delle imbarcazione della piccola marineria locale, periodicamente si depositano, a causa del moto ondoso del mare, consistenti quantità di sabbia ed alghe. In particolar modo nei giorni di mareggiata quando si riversano nel corridoio del porticciolo innumerevoli quantità di alghe e si ammassa tanta sabbia. Per fronteggiare gli inconvenienti la Provincia regionale di Ragusa ha predisposto un progetto per 580mila euro, somme provenienti dal Fondo europeo per la pesca (Fep) 2007-2013. L'aiuto della Ue è stato accolto dalla marineria e dai diportisti positivamente.