MODICA. Predisporre celermente tutti gli atti che riguardano la variante al piano Polab e relazionare nella prossima seduta del Consiglio comunale su quante siano le richieste di installazioni di impianti di telefonia mobile giacenti presso gli uffici dell'Ente, quanti ne siano stati già installati sul territorio sia conformi sia in contrasto con il piano attualmente vigente. Sono queste le richieste oggetto di una mozione promossa dal consigliere comunale Andrea Rizza appoggiata dai consiglieri di minoranza e di alcuni della maggioranza - Piero Armenia, Peppe Stracquadanio, Andrea Caruso e Michele Polino - e indirizzata al presidente del Consiglio comunale Robertto Garaffa, al sindaco Ignazio Abbate, all'assessore all'Urbanistica Giorgio Belluardo e ai capigruppo consiliari. La questione del piano Polab già oggetto di discussione nel corso di una delle ultime sedute consiliari dove si è dibattuto su una antenna installata proprio in questi mesi era stata rinviata a data da destinarsi. Il sindaco interpellato sul delicato argomento ha annunciato: «Ribadisco come ho già fatto che abbiamo posto attenzione sulla questione che sarà oggetto di vari interventi subito dopo l'approvazione del bilancio di previsione 2014. Il rinvio è motivato dal fatto che vogliamo dare l'incarico ad un Ente terzo, probabilmente all'università di Catania, per monitorare e portare avanti una studio sulle emissioni e onde emanate da tali installazioni, un passaggio che si potrà mettere in atto solo avendo la possibilità di stanziare dei fondi. Annuncio per certo che le richieste attualmente presentate nei nostri uffici competenti sono trentaquattro e sono tutte bloccate. Fino a che non avremo i dati sulle emissioni delle antenne installate e finchè non avremo i fondi tutto rimarrà fermo». Anche l'assessore all'Urbanistica, Giorgio Belluardo ha chiarito: «Abbiamo intenzione di allargare con una variante i confini del piano Polab vigente dall'attuale perimetro urbano fino a quello extraurbano. Il tutto motivato dal concedere alle aziende che ne faranno richiesta l'opportunità di installare le proprie antenne in suolo comunale così da poter avere la possibilità di concordare un eventuale spostamento se si riterrà opportuno. Sul caso dell'antenna già installata nei mesi scorsi posso solo dire che la pratica era stata richiesta nel 2013 e l'azienda dopo aver vinto un ricorso al Tar ha proceduto con l'installazione su suolo privato. Una questione che abbiamo ereditato e sul quale stiamo cercando di chiarire tutti i passaggi tecnici che ne hanno permesso l'installazione».