SCICLI. Il Partito Democratico si tira fuori dalla vita del palazzo almeno fino a quando non si farà chiarezza sia sull'azione amministrativa che sull'azione politica. È il segretario cittadino Armando Cannata a puntare i piedi in un momento delicatissimo per Scicli e per la giunta guidata dal sindaco Franco Susino, una giunta tecnica che dal gennaio scorso ha avuto il sostegno dell'ex minoranza oggi divenuta "maggioranza responsabile" e composta dai consiglieri del Pd, di Scicli Bene comune e del Gruppo misto. «Abbiamo da tempo sollecitato il sindaco Franco Susino e la sua variegata giunta a pronunciare parole chiare su fatti, domande ed eventi che coinvolgono in maniera radicale la nostra città e ne alterano l'immagine spesso e continuamente mostrata di città bella, operosa e solare - afferma Cannata -. La risposta che sino ad oggi ci viene data è quella di un silenzio inquietante e, comunque, ostacolo alla comprensione di quanto accade dentro e fuori il palazzo di città. La politica ha bisogno di parole chiare e comprensibili da tutti e atteggiamenti coerenti con le stesse. Sono accaduti diversi fatti ma risposte a questi non ne arrivano. Il nostro partito non vuole svolgere e né assumere il ruolo di garante della giustizia, che spetta alle autorità preposte dalla legge e dalla Costituzione ma ha - conclude Cannata - il dovere politico oltre che il diritto civile di sapere dal sindaco Susino cosa si svolge o si è svolto nel chiuso delle stanze decisionali e che ha avuto, ha ed avrà effetti sulla vita dei singoli e della collettività sciclitana». Cannata interviene nell’ambito della vicenda giudiziaria che ha portato all’arresto di un gruppo di persone di Scicli, per presunti collegamenti con la mafia e nell’ambitio delle incertezze finanziarie in cui versa l’ente sull’orlo del dissesto.
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