ENNA. Equa riparazione. Così la definisce lo Stato. Si tratta del risarcimento per ingiusta detenzione, anche ai domiciliari, che lo Stato dovrà sborsare per quattro dei cinque modicani coinvolti nel 2003 nell’operazione anti-immigrazione clandestina denominata «Impero», eseguita in parte a Modica e il cui processo si è celebrato, per competenza territoriale, davanti ai giudici del Tribunale di Napoli. La Corte d’Appello del capoluogo partenopeo, ottava sezione, ha ordinato il risarcimento dei danni per ingiusta detenzione, in favore di Giorgio Fidone, 67 anni, difeso dall’avvocato Alessandro Agnello e dei fratelli Giorgio e Rosario Caruso, rispettivamente di 71 e 73 anni, e la moglie di quest’ultimo, Francesca Fidone, 62 anni.
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Modica, detenuti ingiustamente: lo Stato dovrà risarcirli
Nei loro confronti gravava un’accusa molto pesante: associazione a delinquere finalizzata all’estorsione aggravata
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