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Pappafico distrutto dalle fiamme, la comunità di Scicli si mobilita per lo chalet

SCICLI. Tutti al lavoro per fare rivivere il Pappafico e già da ieri l'attività dello stabilimento-chalet è ripresa. A tempo di record è stato ricostruito quanto l'incendio ha distrutto in poche ore nella notte fra mercoledì e giovedì scorso. Una grande mobilitazione per dire che qui c'è gente che non ha paura, che non si china alle azioni malavitose. Senza sosta le indagini, a 360 gradi, dei carabinieri per identificare gli ignoti che hanno agito in maniera dolosa incuranti di distruggere l'immagine di una comunità sana e laboriosa. «Un grave atto intimidatorio che appare ancora più spregiudicato perché compiuto durante la stagione estiva a dimostrazione del livello di noncuranza e spregiudicatezza che le attività criminali vorrebbero assumere in città - hanno scritto in un documento i consiglieri comunali che, dopo l'inizio della seduta giovedì sera, hanno votato il rinvio dei lavori - respingiamo qualsiasi attacco al tessuto economico ed anche a chi si espone politicamente ed impiega parte del proprio tempo al servizio della comunità». Ed, intanto, è stato presentato al Tar di Catania il ricorso alla mancata autorizzazione all'attività di discoteca, da parte della Commissione comunale di vigilanza pubblico spettacolo, al "Belonge" di Donnalucata. «Noi operatori balneari siamo penalizzati dalla burocrazia che, il più delle volte, produce più danni degli attentati incendiari» commenta Antonello Firullo del coordinamento provinciale della Fiba-Confesercenti. 

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