RAGUSA. Lo stato di malessere e di sofferenza dei lavoratori del Consorzio di Bonifica numero 8 è rappresentanto in una lunga nota dalla Fai Cisl con la sua segreteria territoriale e con le rappresentanze sindacali aziendali. Al prefetto, ai sindaci dei comuni territorialmente interessati al Consorzio di Bonifica, al commissario straordinario del neo costituito Consorzio Sud Orientale ed alle organizzazioni datoriali la Fai Cisl con Giuseppe Linzitto e Sergio Cutrale annuncia lo stato di agitazione della categoria non escludendo azioni di lotta più forti se non dovessero arrivare risposte concrete da Palermo. Non è escluso neanche lo sciopero dei lavoratori. Lo stato di agitazione è stato proclamato al termine di un’assemblea degli iscritti. La Fai Cisl nella nota scrive che «l'Amministrazione Regionale, nel primo semestre dell'anno in corso ha assunto, di fatto, un atteggiamento di totale disinteresse nei confronti dei Consorzi di Bonifica. Mancate coperture finanziarie, assenza di direttive puntuali, poca chiarezza sul futuro, hanno messo gli enti in una condizione di crisi tale da determinare situazioni preoccupanti per gli indebitamenti nei confronti di aziende e del personale che in essa opera. Le retribuzioni del personale sono ferme al mese di maggio - dicono Linzitto e Cutrale - e questo anche grazie alla disponibilità da parte dell'ente nella ricerca di risorse finanziarie derivanti da fidi bancari; le erogazioni Regionali infatti ad oggi avrebbero garantito il pagamento di sole due mensilità». La Fai Cisl aggiunge che «nell'ultimo incontro sindacale con la direzione dell'Ente si è appreso che solamente quando giungeranno i finanziamenti da parte della Regione (attualmente bloccati dal Patto di Stabilità) si potrà procedere al pagamento di ulteriori emolumenti. L'amministrazione Regionale nulla ha fatto nei confronti di una particolare situazione venutasi a creare a seguito delle sentenze di primo grado del Tribunale del Lavoro di Ragusa che hanno trasformato il rapporto di lavoro di alcuni operai per effetto di una lunga serie di norme e proroghe dalla stessa Regione emanate, creando di fatto una condizione di illegittimo licenziamento che oggi più che mai include preoccupazione nella Fai Cisl ed in tutti i lavoratori della Bonifica». G.N.
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