VITTORIA. L'estate è già arrivata ma a Scoglitti molte cose sono ancora da fare. L'emergenza maggiore riguarda la Riviera Gela. Qui l'asfalto ha ceduto in più punti un anno e mezzo fa: il mare ha eroso la spiaggia ed intaccato la strada. Ma più d'uno si interroga anche sulle modalità con cui quella strada è stata realizzata. Bisogna correre ai ripari: servono soldi che il Comune non ha. La Regione ha stanziato 70.000 euro: serviranno alla Protezione civile per i lavori urgenti e di messa in sicurezza. Ma quei soldi non bastano a risolvere il problema: le correnti marine e la mancanza di frangiflutti e protezione della costa espongono la riviera ai marosi. Le strade crollano e, a due passi, ci sono anche delle abitazioni di villeggiatura.
Nonostante lo stanziamento, i lavori non sono partiti. Lungaggini burocratiche si sono frapposte. E per Scoglitti, la seconda estate con un lungomare dissestato è già cominciata. I gruppi di opposizione hanno sollevato, a più riprese, il problema. Lo ha fatto Sel, Movimento Cinque Stelle, Territorio, Patto per Vittoria.
E la giunta Nicosia ha deciso che non è più tempo di arrendere. Se la Protezione civile non inizierà i lavori, il Comune lo farà al suo posto. «Ho chiesto all'assessore Dezio - ha detto il sindaco Giuseppe Nicosia - di sollecitare la Protezione civile a completare i lavori di messa in sicurezza del lungomare per ripristinare le condizioni di sicurezza ed il decoro della riviera. Ho invitato gli uffici, nel caso in cui la Protezione civile non intervenga entro sette giorni, ad effettuare i lavori a spese del Comune e a rivalersi poi nei confronti della stessa Protezione civile. Dobbiamo dare risposte urgenti alle diverse utenze, anche turistiche, che insistono nella zona».
Intanto, nella frazione, sono stati avviati anche i lavori di pavimentazione stradale e della sistemazione delle buche. Nei giorni scorsi, era stato diffuso un volantino firmato da tre cittadine (Gianna Ruggieri Iaquez, Rosa Flavia ed Enza Cosentino) che avevano segnalato i tanti problemi della frazione. Lo avevano fatto anche lo scorso anno. Hanno firmato: «Quelle che non si rassegnano».
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