Ragusa

Domenica 24 Novembre 2024

Ragusa: ladri di rame di nuovo in azione Le aziende sono ancora al collasso

RAGUSA. Da dieci giorni al buio. Con i gruppi elettrogeni che fanno fatica ad alimentare, in maniera continuativa, le vasche di refrigerazione del latte e le aziende agricole di contrada Monteraci e Anime del Purgatorio. Una vera e propria emegenza il furto dei cavi di rame che sembra, dopo un breve periodo di tregua, non avere fine. Ladri di giorno che smontano centinaia di metri di cavi di rame mettendo a repentaglio il futuro delle aziende zootecniche e delle contrade rurali.
“Si tratta di professionisti del settore - spiega Enzo Gulino, presidente della Cia di Ragusa -che agiscono indisturbati in pieno giorno camuffandosi, spesso, come tecnici dell’Enel. In contrada Monteraci, nel territorio di Ragusa, lungo la statale che collega il capoluogo ibleo con Catania, i fili elettrici sono stati sottratti in due giorni. La prima volta avevo smontato un paio di pali. Sono ritornati ieri con l'intento di portare a buon fine il lavoro che era stato sospeso sabato scorso. Chiediamo al prefetto Annunziato Vardè un controllo costante di alcune zone particolarmente vulnerabili e il monitoraggio delle aziende dove, in maniera illecita, può essere rivenduto il rame rubato il giorno prima. Senza la fornitura dell’energia elettrica il latte non può essere refrigerato e con le temperature torride di questi giorni si rischia di gettare via tutto”. Le aziende non possono, di fatto, utilizzare il gasolio agricolo destinato ai mezzi per l’aratura per alimentare i gruppi elettrogeni. Al danno si aggiunge la beffa. “Facciamo i conti anche con una situazione economica già compromessa dalla crisi - spiega Gulino - con l’aggiunta dei costi di affitto del gruppo e del gasolio con costi pari a 120 euro al giorno". Il furto di cavi di rame, sta mettendo a dura prova le aziende agricole. Il tutto aggravato dal fatto che l'Enel non ha provveduto a riattivare l'energia elettrica in tempi brevi, permettendo alle aziende di riorganizzare, sia pur provvisoriamente, le attività.

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