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Modica: accoglienza degli immigrati, nasce «Tebah»

MODICA. Non solo prima accoglienza, ma anche servizio sanitario in favore di quegli immigrati che arrivano sul territorio. Con "Tebah", arca in ebraico, nasce il progetto di assistenza sanitaria a migranti ideato dall'associazione Hibiscus Onlus. Il suo contenuto è stato presentato in Prefettura che ne vaglierà la percorribilità.
Due le grandi strutture, adiacenti l'una all'altra, di 3.200 metri quadrati con annessi presidi sanitari di primo intervento, che verranno utilizzate. Il progetto si colloca come fiore all'occhiello della programmazione territoriale per logistica e capienza nei casi di sbarchi di cittadini extracomunitari; i due grandi immobili sono ubicati a poche centinaia di metri dal Centro di prima accoglienza di Pozzallo pur ricadendo nel territorio di Modica e precisamente nella zona Asi. Vicini al Centro di prima accoglienza pozzallese, ma lontani dal centro città, in essi gli operatori potranno lavorare serenamente per garantire efficaci interventi socio-sanitari per circa 900 ospiti.
L'obiettivo del progetto è quello di attuare e promuovere tutte quelle iniziative che orbitano nel campo dell' assistenza medico-sanitaria e del sostegno alla prima accoglienza provvedendo a tutti quei bisogni immediati e dedicando una particolare attenzione ai primi aiuti ai bambini giunti in gran numero negli ultimi sbarchi. Prevista, infatti, un'area per i più piccoli che potranno usufruire di appositi spazi attrezzati e climatizzati con servizi di eccellenza anche grazie alla collaborazione attiva con altri enti del non profit che l'associazione Hibiscus ha avviato.
L'idea di creare questo nuovo servizio è stata di un gruppo di cinque giovani mamme, donne e professioniste in ambito socio assistenziale e progettuale che hanno pensato di fondare la Hibiscus prima ed a formalizzare il progetto, ambizioso ma fattibile, che sarà illustrato in un convegno in programma a settembre nel corso del quale sarà presentata una relazione sul tema "immigrazione" con particolare attenzione alle modalità assistenziali applicate. C'è attesa per il responso della Prefettura che dovrà pronunciarsi sulla sua utilità e bontà in un campo, quale la prima accoglienza, che oggi è diventato anche un problema sociale.

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