RAGUSA. Si è voluto incatenare pochi minuti prima dell'inizio del consiglio comunale. Un gesto "forte", quello del consigliere Peppe Lo Destro, per manifestare il disagio di un gruppo di lavoratori della ditta Busso. Un bando semestrale, prorogabile per altri sei mesi, sulla raccolta dei rifiuti in città ritenuto illegittimo con alcuni punti controversi. Così i lavoratori sostenuti dal rappresentante sindacale della Cgil, Giovanni Lattuca, hanno voluto occupare l'aula consiliare. Animi esasperati con il presidente del Consiglio, Giovanni Iacono, costretto a sospendere la seduta. Tutti "convocati" d'urgenza in una conferenza allargata alle forze politiche di maggioranza e opposizione per decidere il da farsi. In aula i netturbini seduti tra gli scranni dei consiglieri con gli agenti delle volanti della questura e della polizia municipale a presidiare l'aula consiliare. "E' un bando semplicemente assurdo che non tiene conto delle esigenze di questi lavoratori - spiega il consigliere Lo Destro - il sindaco, adesso, deve prendere atto di una situazione oramai fuori controllo e revocare in autotutela il bando. Ci sono dodici lavoratori che rischiano il posto di lavoro. Lo abbiamo ribadito a chiare lettere anche durante le comunicazioni. Rappresentiamo, come forze politiche, gli interessi di tutta la città e, nel caso specifico, anche i lavoratori dell'impresa. Vogliamo trasparenza su questo bando - tiene a precisare il consigliere comunale - e il sindaco dovrà confrontarsi con la città nelle sedi opportune cioè il consiglio comunale". In aula i lavoratori urlano contro tutti. Minacciano di restare seduti a tempo indeterminato dentro l'aula. Il consigliere Angelo la Porta parla di una protesta legittima. "Il sindaco - dice - dovrà confrontarsi con la città in questa sede". Il segretario della funzione pubblica della Cgil spiega i punti controversi. "Ci sono molte incongruenze anche dal punto di vista economico per le aziende che dovrebbero partecipare al bando - dice Giovanni Lattuca - non ultimo il ricorso presentato da 5 imprese e 12 dipendenti. Anche Legambiente ha chiesto il ritiro immediato del bando, perchè ritenuto illegittimo. Il sindaco, nella riunione dei capigruppo del 20 giugno scorso, non ha dato nessuna risposta a tutte le sigle sindacali".
Proprio l'associazione ambientalista interviene sul bando, smentendo però i sindacati sulla questione licenziamenti. Legambiente, che ha sempre lamentato carenze nella gestione del servizio, scrive in una nota: "Meraviglia il nuovo appalto di 6 mesi più 6 con il quale, in una situazione di elevata disoccupazione, l'amministrazione comunale di Ragusa riserva gli eventuali posti che si renderanno disponibili nell'organico del servizio raccolta rifiuti a lavoratori già occupati in una ditta privata e per giunta residenti in altri comuni... sembrerebbe evidente che l'amministrazione comunale voglia fare una cortesia ad una ditta privata assumendone indirettamente i dipendenti e facendoli retribuire dai Ragusani". Legambiente chiede di ritirare l'articolo 18 del del nuovo capitolato d'appalto, relativo proprio al punto oggetto di critiche da parte degli ambientalisti. Il documento prosegue: "Stupisce che in una fase di transizione nelle gestione dei rifiuti, qual è la nuova gara, si aumenti il numero dei dipendenti, e quindi il costo del servizio". Ed infine conferma la tesi dell'amministrazione: "Non risulta attendibile la notizia diffusa da qualche sindacato corporativo, che con il nuovo appalto ci saranno dei licenziamenti.
Caricamento commenti
Commenta la notizia