ACATE. In quello che anni fa era un agriturismo, oggi chiuso e in liquidazione, i carabinieri della stazione di Acate hanno trovato sessantatre romeni, diciotto dei quali minorenni. La struttura, che si trova in contrada Piano Colla, è di proprietà di un incensurato originario di Palermo, che è stato denunciato.
Secondo quanto hanno accertato i militari dell’Arma, l'uomo avrebbe affittato in nero alcuni casolari del complesso rurale, ricavandone circa mille euro al mese. Non è stata trovata traccia di contratto, e dunque non vi era alcuna registrazione, né era stata data comunicazione all'autorità di pubblica sicurezza. Assieme al proprietario del casolare è finito nei guai anche un romeno di 30 anni, incensurato, individuato quale "caporale" dei suoi connazionali.
Nel corso del controllo, effettuato con l'ausilio degli agenti della Polizia Municipale, del personale dell'Ufficio tecnico, dei Servizi sociali del Comune e dell'Azienda sanitaria provinciale, i carabinieri hanno identificato tutti i presenti, tra i quali c'erano anche diverse donne e bambini.
È stato accertato che la situazione igienico-sanitaria dei luoghi era pessima: i casolari, infatti, erano superaffollati oltre che privi dei servizi igienici interni. Alla carenza di bagni si sopperiva con strutture esterne fatiscenti in legno e plastica che, però, presentavano delle evidenti tracce di escrementi e di insetti.
Al termine dell'attività ispettiva, ogni ente intervenuto si è impegnato ad adottare i provvedimenti più idonei per ripristinare la situazione, a tutela principalmente di chi vi dimora.
I militari annunciano, inoltre, che controlli di questo tipo proseguiranno anche nei prossimi giorni. Lo scopo dei carabinieri, infatti, è quello di arginare l'utilizzo improprio delle abitazioni rurali ed il rischio di contrarre anche malattie varie ed epidemie.