RAGUSA. Avrebbe pianificato un furto in casa della zia, permettendo a quattro banditi di far razzia di oggetti in oro e preziosi per diverse migliaia di euro, ma sarebbe rimasto vittima di un'estorsione da parte dei suoi complici che, facendogli credere di non aver trovato alcunchè da rubare, avrebbero minacciato lui e i suoi familiari di gravi ritorsioni se non avesse dato loro 2.000 euro come 'risarcimentò. Protagonista un 41 enne, F. F., che è riuscito, dopo aver contattato la polizia di Ragusa, a far arrestare i suoi complici-estorsori dagli agenti, che hanno ammanettato anche lui. Con il 41enne sono finiti in manette Alessandro Scatà, di 22 anni, S. L., di 46, e due 17enni, tra cui un tunisino. Il 41enne aveva guidato i complici durante il furto in casa della zia, al secondo piano di uno stabile e la refurtiva era stata poi rivenduta ad un compro oro di Catania. Il nipote aveva accompagnato la zia dalla polizia per sporgere denuncia. I complici però, non contenti di quanto ricavato, avevano cominciato a minacciarlo anche con telefonate ed Sms chiedendo 2.000 euro di 'risarcimentò millantando di non avere trovato oggetti preziosi da rubare. A questo punto il 41enne ha contattato la polizia. Agenti della squadra mobile della Questura di Ragusa sono intervenuti in occasione della consegna della 'tangentè da parte della vittima a Scatà, che è stato arrestato, dopo avere preso i soldi, per estorsione. Successivamente sono stati bloccati gli altri componenti della banda, che devono rispondere di furto aggravato.
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