SCICLI. Approvata ieri, in conferenza di servizio, nella sede di Ragusa del Dipartimento di Protezione civile, la perizia conclusiva dei lavori di restauro della chiesa di San Matteo, sita sul colle omonimo che sovrasta il centro abitato di Scicli. I tempi di ultimazione sono previsti per fine luglio; dato, questo, che fa pensare all'apertura del sito per fini turistici e culturali già ai primi di agosto. Piccoli lavori di rifinitura su alcuni elementi architettonici dell'antica Matrice e sul cancello di accesso: questi alcuni degli interventi previsti in perizia oltre a quello della installazione di un impianto elettrico che permetterà di illuminare, con una linea a norma, l'intero immobile. Alla conferenza di servizio ha partecipato il vice sindaco ed assessore ai lavori Pino Savarino; presenti funzionari del Dipartimento di Protezione civile, della Sovrintendenza ai beni culturali, del Genio civile e dell'Asp.
"Dopo l'approvazione di ieri dell'ultima perizia prevista si potrà dire che i lavori saranno realmente ultimati - spiega Savarino - in programma interventi minimali che riconsegneranno alla libera fruizioni la chiesa ed il colle omonimo. Certo che, una volta ultimati i lavori e la previsione è per la fine del mese di luglio, come Comune dovremo attrezzarci per creare percorsi agevoli e sicuri. E' nostra intenzione permettere ai turisti di visitare la chiesa. Gli ultimi lavori ci stanno trasmettendo un effetto gradevole che sicuramente muoverà l'interesse dei visitatori. Sono soddisfatto per essere riuscito anche ad ottenere assicurazioni certe per l'installazione di un impianto di illuminazione che và a sostituire quello non a norma che aveva realizzato diversi anni fa il nostro Comune".
I lavori di restauro hanno portato alla spesa di oltre un milione e mezzo. Con essa viene reso fruibile al pubblico anche l'interno della chiesa già, nei decenni passati, sottoposta ad una prima messa in sicurezza e restauro con la realizzazione del tetto di copertura del tempio e l'installazione di un grande cancello in ferro per evitare che l'interno dell'antica basilica diventasse un bivacco diurno e notturno. L'esigenza di intervenire sul tempio risale a tantissimi anni fa: l'idea di destinarlo a centro culturale è stata accarezzata da tutte le amministrazioni comunali che si sono succedute nella guida della città. S'è pensato sempre di creare degli spazi analoghi a quelli che sono stati create nel dirimpettaio ex convento della Croce (seppure, questi, non sono stati ancora posti in utilizzo) per una doppia finalità di utilizzo: nuovi spazi culturali al servizio della città, nuova metà turistica salvando dai vandali l'immobile dopo che, in diverse occasioni, negli anni passati, ignoti lo hanno preso di mira con seri danni ai luoghi.