RAGUSA. L'immobile comunale di via Tagliamento, ex sede della stazione dei carabinieri, candidato ad essere il nuovo sito al quale guardare con concreto interesse per creare il centro per immigrati richiedenti asilo politico in città, lo Sprar già approvato e finanziato dal Ministero degli Interni. Di questa nuova possibilità s'è parlato nella seduta del consiglio comunale di giovedì scorso quando, dopo aver chiuso la fase ispettiva con l'escussione di un pacchetto di interrogazioni, l'esponente del Partito democratico, Giampaolo Aquilino, ha posto la questione dell'allocazione del Centro immigrati richiedenti asilo politico che prevede di ospitare quindici persone, tutte donne e bambini. L'assessore alle politiche sociali Lina Basilico, la quale da mesi segue le procedure legate alla creazione dello Sprar, che dovrebbe beneficiare di un finanziamento per tre anni ed operare in sistema di convenzione con l'associazione "Il Dono" di Ragusa, ha spiegato che "i finanziamenti sono legati ad una progettualità ben precisa e che non tutti i progetti sono fungibili con tutti gli immobili. Ad ogni immobile disponibile corrisponde un progetto idoneo e coerente". Nonostante questa precisa condizione-prescrizione, si potrebbe guardare all'immobile di via Tagliamento dove il piano terra attualmente non è utilizzato, dove il secondo piano ospita due sezioni di scuola materna dell'Istituto Comprensivo Centrale e dove il terzo piano è occupato dagli uffici del settore tecnico. Se venisse presa in considerazione l'ipotesi dello stabile di via Tagliamento tramonterebbe la decisione progettuale di questi mesi di ospitare il Centro per richiedenti asilo politico nell'immobile di via Vasco da Gama, al rione San Nicolò, sulla quale pende una petizione di 753 firme presentate nelle settimane scorse per contestare la scelta di fare "convivere" nello stesso stabile una scuola materna ed il centro per immigrati. "Il sindaco Franco Susino e la sua giunta sono incapaci di decidere - afferma il consigliere della lista civica "Liberi e Concreti" - se fare il centro per rifugiati a San Nicolò, assumendosi il peso dell'impopolarità, o se farlo nei locali comunali di via Tagliamento, dove attualmente c'è una scuola materna e locali comunali. Di certo c'è che, così continuando, il finanziamento del Ministero degli Interni andrà perduto. Per la precisione sono tre i finanziamenti accorati al nostro Comune nell'ambito del Fondo nazionale per le politiche e i servizi di asilo; 82 mila euro con un cofinanziamento comunale di 67 mila per il 2014, 199 mila euro ed un cofinanziamento comunale di 74 mila per il 2015 ed altrettanti 199mila euro ed un cofinanziamento di 74 mila per il 2016".
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