SCICLI. Finalmente una buona notizia. Per la giustizia. Il processo davanti al Tribunale di Ragusa nato dall’indagine «Cani killer», quelli che il 15 marzo 2009 sbranarono ed uccisero, a Punta Pisciotto, in territorio sciclitano, il bambino modicano, Giuseppe Brafa, si concluderà senza ulteriori cambi di togati. Lo ha detto ieri alle 13 in aula il presidente del collegio Vincenzo Saito, anche se a novembre uno dei giudici, Antongiulio Maggiore, quello che ha seguito il processo fin dal marzo 2012 quando è iniziato al Tribunale di Modica, sarà trasferito alla Corte d’Appello di Catania. Il nuovo collegio penale (Vincenzo Saito presidente, a latere Antongiulio Maggiore ed Elio Manenti), ieri, dopo avere sentito i testi già esaminati davanti ad altro collegio, ha esclusso tre testi nuovi per poi aggiornare i lavori al 13 e 20 giugno. Ieri sono stati sentiti la signora Maltese della Dog Professional che ha riferito sulla convenzione con il Comune di Scicli, Bonincontro, un dipendente del settore Ecologia del Comune di Scicli, che è stato chiamato a chiarire come veniva allertata la Dog Professional quando venivano segnalati cani randagi. Ampio spazio è stato dedicato all’ex assessore comunale all’Ecologia e Manuntenzioni, Raffaele Giannone. L’ex amministratore ha confermato che c’erano problemi per coprire il servizio di cattura dei randagi così come per altri settori perchè i fondi erano terminati. A giudizio per omicidio colposo aggravato ci sono Virgilio Giglio, il custode dei cani e proprietario dell’immobile, l’ex sindaco di Scicli, Giovanni Venticinque, tre veterinai e due dipendenti comunali. In aula anche i genitori ed i parenti del piccolo, rappresentati dagli avvocati Enrico Trantino e Salvo Maltese, ieri sostituiti da Ivan Albo. Presente anche l’avvocato Daniela Spataro, in rappresentanza di un’altra parte offesa Paola Bruna Finotti, in sostituzione della collega Gabriella Olivieri. Gli imputati sono difesi dagli avvocati Giovanni Riccotti La Rocca, Francesco Riccotti, Fabio Ferrara, Fabio Borrometi, Luigi Piccione, Rosario Avveduto ed Enrico Platania. S.M.
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