Cinque tonnellate e mezzo di rame sono state sequestrate dalla polizia nel corso dell'operazione "Action day furti di metalli", che giovedì si è svolta contemporaneamente in diversi Stati aderenti all'Unione europea. In Italia, l'iniziativa è stata disposta dalla Direzione centrale anticrimine del Ministero dell'Interno, e concordata in sede di Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza. Quello effettuato è il sequestro più consistente finora registrato in provincia.
Di buon mattino, gli uomini del Commissariato si sono recati in un impianto autorizzato allo smaltimento e di recupero di metalli, situato alla periferia della città. Apparentemente non risultava visibile alcun deposito di rame, ma grazie alla consultazione dei registri gli agenti hanno accertato che con cadenza giornaliera una decina di persone conferiva rottami di rame. All'interno di una vecchia cisterna nascosta da carcasse di veicoli rottamati sono state rinvenute tre tonnellate e trecento grammi di chili di rame in matasse. Le prime indagini, effettuate anche con l'aiuto di personale dell'Enel Distribuzione, hanno consentito di accertare che per buona parte si trattava dei cavi utilizzati dall'Enel nelle linee di distribuzione.
Un'ulteriore ispezione ha permesso di trovare quattro grandi sacchi contenenti cavi di rame con rivestimento butilico per le condutture elettriche, del peso complessivo di due tonnellate e duecento chili. Il materiale, come confermato dai periti elettrotecnici della società, risulta immediatamente utilizzabile, e dunque di sospetta provenienza furtiva, perché nessuno lo conferirebbe lecitamente in un centro di recupero o di smaltimento.
I controlli di polizia giudiziaria si stanno incrociando con quelli amministrativi, e sono in corso verifiche sui documenti della ditta, al fine di consentire la tracciabilità del metallo. Il legale rappresentante della società proprietaria del centro di raccolta, un vittoriese di 51 anni, è stato denunciato all'autorità giudiziaria per il reato di ricettazione. Le indagini continuano per accertare altri eventuali illeciti penali e per individuare i conferitori del metallo.
Caricamento commenti
Commenta la notizia