SCICLI. Cementificazione in forte regressione, quella sulla fascia costiera sciclitana vuoi per la crisi nel settore edilizio e vuoi per il lavoro di sanatoria svolto dall'ufficio tecnico. Dati alla mano il 90 per cento delle case hanno un progetto in regola o hanno beneficiato già della sanatoria o sono in attesa della istruttoria che dovrebbe portare a definire la richiesta di sanatoria. L'abusivismo sulla riviera che va da Donnalucata a Cava D'Aliga, visto nella sua reale entità, è rappresentato negli ultimi anni solo da pertinenze e comunque da accessori abitativi come verande, scale e tettoie.
Realtà abusive, queste, che l'ufficio tecnico ha rilevato e per le quali sono in corso le procedure per le demolizioni e le contravvenzioni. Al Consiglio comunale, alcune sedute addietro, sono giunte delibere di demolizioni sulle quali non è stato deciso nulla rimandando ogni cosa ad altra data. Il lungo litorale fra Donnalucata e Cava D'Aliga, nelle zone zone del Palo Rosso, del Palo Bianco, di Pezza Filippa, di Spinasanta, Arizza e Bruca, è quello che 30 anni fa ha subito la maggiore violenza costruttiva. Nelle vigne di un tempo gli sciclitani hanno realizzato le loro seconde case; case che sono diventate abitazioni estive di villeggiatura, aperte solo per pochi mesi. Solo una minima percentuale sono abitate anche nei mesi invernali. Applicati, negli ultimi anni, gli strumenti legislativi di sanatoria, quali la legge nazionale numero 47 del 1985 con la quale tutte le abitazioni costruite entro il limite dei 300 metri dalla battigia potevano essere regolarizzate e la legge numero 78 del maggio del 1976 secondo la quale potevano essere presentate le richieste in sanatoria anche per quelle case che erano state costruite nel limite dei 150 metri anteriormente alla data di quella norma di legge.
Lungo la fascia costiera che ha subito il maggior impatto cementiero il 90 per cento delle abitazioni sono con concessione edilizia o con richieste di sanatoria mentre gli ultimi casi di abusivismo edilizio sono stati perseguiti con l'acquisizione delle parti non in regola con le norme di legge o con lo strumento della contravvenzione. Il Comune sciclitano ha una mappa esatta del patrimonio edilizio del suo territorio con rilievi aerofotogrammetrici che sono stati eseguiti in diversi tempi. Nel 1989 ne è stata eseguita una che rimane punto di riferimento perchè su di essa è stato redatto il piano regolatore generale. L'ultimo rilievo aerofotogrammetrico risale al 2008 ed è eseguito in vista del nuovo piano di accatastamento avviato per tutte le abitazioni.
Scicli, l’abusivismo edilizio è in diminuzione
Il 90% delle case ha un progetto in regola, ha beneficiato della sanatoria o è in attesa dell’istruttoria
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